Bob Marley a San Siro. Pura magia

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Bob Marley

Il mitico Bob Marley venne al mondo a Nine Mile, sperduta località sui monti giamaicani, il 6 febbraio 1945, quindi oggi avrebbe 78 anni. Invece se ne andò l’11 maggio 1981, per le conseguenze di un melanoma. Ma nonostante sia morto a soli 36 anni, il vero e unico re del reggae resta lui.

In oltre 40 anni di mestiere ho incontrato centinaia di star. Quando mi domandano di citare qualche nome, il primo che faccio è sempre il suo: sono orgoglioso di averlo intervistato e di essere stato uno dei centomila spettatori del concerto di San Siro del 27 giugno 1980.

Lo incontrai in una mega suite di un grande albergo di Milano. Lui era seduto su una poltrona di velluto rosso, sembrava un re. La suite era impregnata dall’inconfondibile odore della ganja: nebbia fitta, giusto il tempo di attraversarla ed ero già bello rintronato!

Parlammo di musica, di calcio, di rastafarianesimo, ovviamente con qualche riferimento ad Hailé Selassié, imperatore d’Etiopia e per gli adepti di questa religione l’incarnazione di Dio.

Qualche mese dopo Marley avrebbe stregato il popolo che aveva invaso pacificamente San Siro. Quella fu una serata fantastica, uno dei più bei concerti che io ricordi. Più ancora della musica (comunque eccezionale), era l’atmosfera rendere il tutto davvero magico. Nonostante a partire dal pomeriggio sul palco si fossero già alternati Roberto Ciotti, Pino Daniele e la Average White Band, da grande uomo di spettacolo qual era Bob fece salire ulteriormente la tensione prolungando l’attesa per il suo arrivo: le prime 4 canzoni del set le eseguirono i Wailers con le I-Three. Poi partì l’intro, con una voce a ripetere come un mantra “Marley, Marley, Marley…”. Il suo ingresso sulla scena fu accolto da un’ovazione e le note di Natural mystic dettero il là a una grande festa…

Qualche anno fa mi capitò di sentire il compianto Alessandro Pizzarotti, fotografo che viveva dalle parti di Parma. L’argomento della telefonata era tutt’altro, ma a un certo punto mi chiese: «Tu c’eri al concerto di Bob Marley a San Siro?». Certo che c’ero! Allora disse che se volevo mi avrebbe mandato un Cd con la registrazione di quel concerto. Tornato a Milano dopo un viaggio, trovai nella posta una busta contenente questo prezioso documento, che conservo come una reliquia.

Ecco la scaletta di quel concerto:
Precious love (Wailers + I-Three)
Slave queen (Wailers + I-Three)
Slepping out of Babylon (Wailers + I-Three)
Trat’s the way (Wailes + I-Three)
Intro
Natural mystic
Positive vibration
Revolution
I shot the sheriff
War – No more trouble
Zimbabwe
Jammin’
No woman no cry
Zion train
Exodus
Redemption song
Could you be loved
Work
Natty dread
Is this love
Get up stand up
Comin’ in from the cold
Lively up yourself

Massimo Poggini è un giornalista musicale di lungo corso: nella seconda metà degli anni ’70 scriveva su Ciao 2001. Poi, dopo aver collaborato con diversi quotidiani e periodici, ha lavorato per 28 anni a Max, intervistando tutti i più importanti musicisti italiani e numerose star internazionali. Ha scritto i best seller Vasco Rossi, una vita spericolata e Liga. La biografia; oltre a I nostri anni senza fiato (biografia ufficiale dei Pooh), Questa sera rock’n’roll (con Maurizio Solieri), Notti piene di stelle (con Fausto Leali) e Testa di basso (con Saturnino) e "Lorenzo. Il cielo sopra gli stadi", "Massimo Riva vive!", scritto con Claudia Riva, "70 volte Vasco", scritto con Marco Pagliettini, e "Lucio Dalla. Immagini e racconti di una vita profonda come il mare".

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