Samsung Gear VR. Prova su strada

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Da poco sul mercato, Samsung Gear VR, sviluppato insieme a Oculus, è un visore portatile che mostra in 3 D le immagini visualizzate sul display del Galaxy Note 4. Gear VR dispone di una trentina di applicazioni dedicate, ma è compatibile esclusivamente con l’ultima versione del “phablet” coreano. Da notare che il Note 4 quando si usa il Gear va installato in un alloggiamento apposito proprio dietro alle lenti. Per dimostrare la qualità e la versatilità di Gear VR, Samsung e Lamborghini hanno offerto durante il Salone dell’auto di Ginevra appena concluso, una spettacolare “prova su strada”.  I visitatori hanno potuto infatti salire a bordo di una fiammante Lamborghini Huracán LP 610, e invece di imboccare l’autostrada più vicina hanno indossato il Gear VR. Hanno così vissuto un’esperienza di guida virtuale immersi tra suoni, colori e immagini, in grado di farli sentire come se stessero davvero pilotando la supersportiva Lamborghini.youfeed-samsung-e-lamborghini-insieme-per-un-esperienza-di-guida-virtuale

Nel percorso “Sport” hanno sperimentato un itinerario con curve a strapiombo sulla costiera amalfitana.  “Strada” li ha impegnati in un viaggio alla scoperta delle meraviglie della città di Amalfi. E non poteva mancare “Corsa” che ha fatto provare a tutti il brivido della velocità sul circuito “virtuale” di Imola e ha dato la sensazione di realizzare il sogno di sentirsi un vero pilota professionista in gara. Samsung Gear VR è disponibile nel colore Frost White e si può acquistare nello store online di  Samsung  al prezzo di 199 euro.

Sono nato a Milano. Negli anni 80, laureato in filosofia, ho iniziato come copywriter all’Ufficio Pubblicità  di Rizzoli Libri.  Negli anni 90 ho collaborato con l’Europeo  - novità tecnologiche - e successivamente con Brava Casa, Anna, Milleidee e Max. All’inizio del nuovo secolo, addetto stampa alla start up che ha creato RCS WEB, ho continuato  a scrivere su Max,  con contributi al mitico spin off tecnologico Max 2.0 ora da collezionisti. Collaborazione proseguita in Gazzetta dello Sport.it.  Dal 2009 al 2012 ho scritto anche sul  mensile filosofico scientifico KOS. Il mio avatar l’ha  scelto mia figlia Irene, con la quale condivido l’idolatria per Bob Dylan, ma che non sopporta la mia passione per le opere di Mozart.

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