In nove giorni – anzi dieci, se si considera il concerto-prologo dello sperimentatore Giancarlo Schiaffini la sera del 7 maggio allo Spazio der Ruf – si ascolteranno a Vicenza oltre 100 concerti in un’infinita serie di location. Dall’8 al 16 maggio una delle principali e più longeve kermesse musicali dedicate alla musica afroamericana di casa nostra proporrà un cartellone di eventi talmente vasto da essere in grado di soddisfare le esigenze più estrose di ogni appassionato.
Vicenza Jazz 2015, cui quest’anno l’abituale denominazione New Conversations sta un po’ larga, visto che non ci sono incroci inediti oppure accostamenti artistici inattesi, propone una ventesima edizione importante, articolata e piena di proposte, tra cui quelle di diversi grandi artisti che già in passato hanno calcato i palcoscenici della città veneta, Garbarek, Fresu, Galliano, Braxton, Schneider, Sandoval… Il tutto, arricchito da incontri, seminari, mostre, proiezioni e molto d’altro, come si può vedere nel corposo programma al sito www.vicenzajazz.org.
Iniziamo citando innanzitutto gli eventi esclusivi: il quartetto per metà al femminile del guru della sperimentazione Anthony Braxton (il sassofonista sarà al Teatro Comunale venerdì 15), il particolare jazz-rock dei Soft Machine Legacy, ai quali domenica 10 al Jazz Cafè Trivellato si unirà il pianista Keith Tippett, top star del jazz inglese, e il supertrio Mare Nostrum, con il trombettista Paolo Fresu, il fisarmonicista Richard Galliano e il pianista Jan Lundgren, che uniranno jazz e world music sabato 16 al Teatro Olimpico.
Gli altri momenti più caratterizzanti sono rappresentati dalle esibizioni al Comunale dall’11 al 14, rispettivamente del sestetto del trombettista latino Arturo Sandoval, del quintetto del magnifico vocalist Gregory Porter, dell’orchestra di Maria Schneider, splendida arrangiatrice, con la guest star Fabrizio Bosso (il quale concluderà la serata con il suo quartetto) e del quartetto dell’etereo sassofonista norvegese Jan Garbarek.
Poi ancora le miscele della serata “Memoria de la Noche”, che il 7 all’Olimpico intreccerà jazz, musica classica e poesia (quella di Juan Carlos Mestre, protagonista negli stessi giorni del festival letterario “Poetry Vicenza”) con riferimento alla grande esposizione “Tutankhamon Caravaggio Van Gogh. La sera e i notturni dagli Egizi al Novecento” visitabile nella Basilica Palladiana. E il punk jazz dell’Hypercolor Trio di Lukas Ligeti, percussionista figlio del compositore classico György (venerdì 8 all’Astra, serata in cui si esibisce anche l’ottimo Mauro Ottolini al Bar Borsa), l’improvvisazione organistica di Fausto Caporali nella chiesa S. Filippo Neri il 10, il quartetto acustico del formidabile batterista Dave Weckl a Thiene nel pomeriggio del 16.
Da citare infine la serie di ottime serate al Bar Borsa (nel mazzo sceglieremmo il quartetto di Jim Black o gli Overseas di Eivind Opsvik) oppure all’aperto davanti all’Astra, ma anche da criticare la serata a cavallo tra trip hop, suoni afro ed elettronica con Tony Allen, Daddy G. (cantante-tastierista dei Massive Attack), il griot Baba Sissoko e Dj Khalab in Piazza dei Signori il 9, che paga pegno all’insulsa abitudine – Umbria Jazz docet – di presentare nelle rassegne jazzistiche proposte fuori contesto e francamente “stonate”.