Il racconto dei racconti. Tra fiaba e fantasy

Fiabe barocche napoletane tra Giambattista Basile e Matteo Garrone

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Racconto dei racconti

Il racconto dei racconti – Tale of Tales
di Matteo Garrone
con Salma Hayek, John C. Reilly, Christian Lees, Jonah Lees, Alba Rohrwacher
Voto 7 +

Per la sua regina che non può avere figli un re combatte sott’acqua con corazza da cavaliere e casco da palombaro un mostro che prima di cedere il suo cuore lo ferisce a morte: con quel cuore cotto una serva vergine e la regina vedova fanno ciascuna un figlio, albino, e il ricco e il povero vorranno sempre essere vicini… Una vecchia che vive con una sorella, per la sua bella voce viene concupita da un re giovane che l’amerà al buio, ma quando scoprirà l’inganno la farà gettare via, ma lei tornerà, ringiovanita da un sortilegio e bella, e se lo sposerà. Ma durerà? E cosa porterà alla disgrazia della sorella? Un altro re pidocchioso (alleva una pulce, un po’ kafkiana), geloso della figlia in età da marito  la offre in sposa a chi risolverà quello che lui crede un indovinello impossibile. E si ritroverà imparentato a un orco… Tre storie da Lo Cunto de li Cunti di Giambattista basile, 50 fiabe in napoletano del ‘600,  “trattenimento de peccerille“ (bambini), raccontate da 10 voci in 5 giorni (per cui è chiamato anche Pentamerone). Il laboratorio barocco della fiaba italiana.
Il fantasy del 1600 di Garrone modernizzato nel Racconto dei racconti mette insieme alto e basso, filologia e commerciale, teatro ed effetti speciali (volutamente) da fiera, storie malsane e attori di richiamo e mischia costumi e architetture da fiaba, da museo e da dépliant turistico. Si sente l’ironia e l’interesse al corpo e alla materia del Garrone di L’imbalsamatore e Primo amore che cerca in Basile la fiaba primordiale da selva oscura,  per dirci che siamo tutti, prima o poi, angeli e bestie, mostri e banali, re e schiavi, figli degeneri e genitori vampiri, bellissimi e orridi, un po’ marketing da Trono di Spade e un po’ barroco (la definizione portoghese per perla irregolare e deforme da cui – pare- venne il termine Barocco), e ci da’ cose belle e altre meno, materia colta e cast internazionale per andare oltre confine. L’effetto talvolta ammalia e talvolta no, con passaggi bruschi dalla pittura alla tv e ritmi barbari alternati a dignitoso tedio.

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