Due anziani genitori che vivono in un paesino raggiungono per alcuni giorni a Tokyo i figli sposati e la moglie del figlio morto in guerra. Siamo negli anni Cinquanta. I due spostano nella metropoli i loro ritmi lenti e rituali (niente di complesso, si parla della gentilezza tradizionale delle forme: nel preparare i bagagli, piegare gli abiti, proporsi per andare a tavola e a letto, persino ubriacarsi ha una sua forma…).  I figli hanno la loro vita, sono lievemente scocciati, talvolta si palleggiano madre e padre, solo la vedova del figlio andato in guerra è più figlia di loro. Poi, verso la fine del film, la madre ci lascia. Nel senso che muore e abbandona la composizione perfetta della pellicola. Che è tutta qui, sulla vita e le sue cose belle e brutte  raccontate come ideogrammi eleganti in una composizione. Più che cinema giapponese è proprio Giappone. Viaggio a Tokyo  per 350 registi è il più bel film della storia del cinema: se siete tra quelli che pensavano che fosse Quarto Potere non importa, potete continuare a pensarlo: ma la cronaca di questo spostamento filmata da Ozu è un’esperienza. Quando Wenders andò in Giappone sulle sue orme  aprì il documentario Tokyo-Ga con i titoli di testa e la musica di Viaggio a Tokyo e queste parole “Se nel nostro secolo ci fossero ancora delle cose sacre, se esistesse qualcosa come il sacro tesoro del cinema, per me questo sarebbe l’opera del regista giapponese Yasujiro Ozu”. E sempre Wenders, nei primi minuti ci avverte che film di Ozu “raccontano sempre le stesse semplici storie, sempre sulla stessa gente nella stessa città”. A partire da Viaggio a Tokyo  6 dei 54 film di Ozu, restaurati dalla Shochiku, vengono proposti dalla Tucker Film in DCP e Bluray . I primi cinque li potete gustare su grande schermo, come non avveniva più da tempo:  due volte la settimana, dal 22 giugno a Milano, il lunedi all’Apollo e il mercoledi all’Anteo, poi toccherà a Roma e infine al resto d’Italia.  In parallelo la Tucker edita  Ozu Yasujiro – Autunno e primavera a cura di Giorgio Placereani,  in collaborazione con il Far East Film Festival di Udine:  saggi, sezioni critiche, interviste, illustrato da Franco Matticchio e Guido Scarabottolo. La sequenza prevede  Viaggio a Tokyo  (Apollo 22 giugno,  Anteo 24 giugno), Fiori d’equinozio (Apollo 29 giugno, Anteo 1 luglio), un padre seccato perché la figlia si è scelta un fidanzato senza consultarlo.  Buon giorno (Apollo 6 luglio, Anteo 8 luglio), due bambini in sciopero del silenzio per avere un televisore.   Tardo autunno (Apollo 13 luglio,   Anteo 15 luglio), tre amici che riprendono a corteggiare un antico amore comune, ora vedova.  Il gusto del sake (Apollo 20 lugli, Anteo 22 luglio) sempre i tre amici, ma stavolta uno dei tre ha la figlia che non vuole sposarsi per non lasciarlo solo.

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