Pardo230 titoli in casa. Chi esce più? Il direttore artistico Carlo Chatrian ha introdotto Locarno 68 (5-15 agosto) come una visita alle stanze di una casa (veramente tante): apre agli ospiti in Piazza Grande con Ricki and the Flash di Jonathan Demme, ma prima ci sono stati  due aperitivi per chi era già lì: il 2 agosto bussando alle porte del paradiso con Pat Garrett & Billy The Kid di Sam Peckinpah (segue retrospettiva ricca!) e il 4 navigando con E la nave va di Fellini. Ovviamente nel cortile: in Piazza Grande, la consueta sezione che accoglie il pubblico all’aperto la sera. Poi ci sono Il Concorso Internazionale, il Concorso Cineasti del presente, i corti dei Pardi di domani, la sezione con le nuove forme della narrazione, Signs of Life, e quella per i Fuori Concorso.  4 giurie di registi e attori, e tanti riconoscimenti: Pardi d’onore a Marco Bellocchio e Michael Cimino e all’attore Edward Norton, Leopard Club Award ad Andy Garcia e premio Rezzonico all’Office Kitano.  E al pubblico che vota i suoi film preferiti di Piazza Grande ogni giorno un iPad Air estratto a sorte.

Ricki
Ricki and the Flash di Jonathan Demme

L’apertura in Piazza Grande vede Meryl Streep rockstar che riprende dopo anni vagabondi la strada di casa in Ricki and the Flash di Demme, ma il più atteso, per effetto della cronaca nera (pochi giorni fa in Louisiana  c’è stata una sparatoria in sala durante la proiezione) è Trainwreck di Judd Apatow, re della nuova comicità  “scorretta” alle prese con l’impossibilità di essere monogami. E poi ci sarà (da Cannes) Amnesia di Barbet Schroeder, sulla nascita della disco nell’isola spagnola, e Floride di Philippe Le Guay con Jean Rochefort alle prese con la memoria che se ne va, La belle saison di Catherine Corsini e Southpaw di Antoine Fuqua, sulla distruzione e ricostruzione esistenziale di un pugile mancino. Dall’Expo di Milano (nell’allestimento di Rampello e De Lucchi) passa in Piazza Grande La pastorale cilentana di Martone.

Loc bella
Bella e perduta di Pietro Marcello

L’italiano in Concorso Internazionale, Bella e perduta, è l’Italia di Pietro Marcello che vede Pulcinella tornare sulla terra per salvare il bufalo campano di nome Sarchiapone a cui dà la voce Elio Germano. Registriamo il ritorno di Otar Iosseliani con Chant d’hiver, che promette di trattare il nonsense e il caos delle rivoluzioni, quello di Andrzej Zulawski con Cosmos, noir metafisico dal romanzo di Witold Gombrowicz e quello di Chantal Ackerman con No Home Movie, il ritratto di “una madre che non c’è più”.  Curioso il lavoro di Ben Rivers dal chilometrico titolo The Sky Trembles and the Heart is Afraid and the Two Eyes are not Brothers (I cieli tremano e la terra ha paura e i due occhi non sono più fratelli): una storia del cinema ricavata dai resti dei set  dei film internazionali girati in Marocco.

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