degli Spettri (Black Widow)
Voto 8
La storia degli Spettri è bellissima e italianissima: nato come gruppetto beat, grazie ai fratelli Ponticello, negli anni sessanta, vince un concorso e registra un 45 giri (guardare su wikipedia che cos’è per i neofiti), partecipa a diverse manifestazioni con un certo successo e infine, nel 1971, registra un album che rimane nei cassetti sino al 2011, anno in cui l’etichetta genovese Black Widow lo rispolvera e lo pubblica con buon successo anche perché trattasi di puro prog con orientamenti decisamente hard (rock in questo caso).
E nel frattempo che è successo? È successo che, proprio perché siamo in Italia e magnà con la musica lè ‘ddura, gli Spettri si trasformano in Dennis and The Jets e cavalcano, con un certo successo e grazie a svariate apparizioni televisive, l’onda del revival rock’n’roll e sfido la mia generazione fatta di costanti rimozioni a non ricordare gli incredibili haircut a banana gigante che contraddistinguevano la band.
Accade però, come si è detto e complici i tempi propizi, che gli Spettri ritornino al primo amore, perdano l’articolo nel nome e sfornino uno dei migliori dischi prog del presente, La nemica dei ricordi, che è sorta di prosecuzione ideale del primo album, è vero, ma anche contemporanea osservazione della condizione umana. Come si diceva gli antichi amori riaffiorano e quindi via con evocazioni Crimsoniane, Sabbathiane ma anche Emerson Lake and Palmer, insomma, una prova che diventa conferma e che regala alle orecchie più smaliziate un disco che altrove, e ci risiamo, sarebbe salutato come capolavoro. E poi come non innamorarsene guardando la foto del gruppo all’interno della cover…