Tre anni di attesa per la pubblicazione di un disco, nel 2015, sono un’infinità. Evidentemente l’investimento che ha voluto fare la Sony su Francesca Michielin, vincitrice di X Factor quando aveva appena 16 anni, è di quelli importanti: è uscito oggi, infatti, di20, il secondo album di inediti della giovane cantante veneta.
Di20 come la sua età, ma soprattutto come seconda persona singolare del verbo diventare, perché Francesca, in questi anni, è diventata una donna, ha fatto delle scelte, commettendo anche degli errori ma, appunto, è diventata.
Il team messo insieme per affiancare la Michielin in questo disco è tra i più collaudati in Italia, a partire dal produttore, Michele Canova, abituato a lavorare con personaggi del calibro di Lorenzo Jovanotti, Tiziano Ferro e Marco Mengoni. E, nonostante Francesca abbia rivelato di aver avuto praticamente carta bianca nella realizzazione dell’album, il suo zampino negli arrangiamenti è ben visibile. La Michielin ha imboccato la strada del pop elettronico di cui i tre artisti sopra menzionati sono i maestri in Italia e la scelta è quella giusta.
Featuring, in quest’album, non ce ne sono: strano, forse, considerando le tante collaborazioni cui ci aveva abituato Francesca fino a ora. Ma proprio per questo la Michielin ha sentito l’urgenza di mettersi a nudo, mostrando quello che è in grado di fare. I musicisti che hanno suonato nel disco sono tra i più quotati. Tra questi, Christian Rigano, tastierista di Lorenzo e in passato di Tiziano Ferro, giusto per sottolineare ancora una volta il legame tra la Michielin e i due artisti, ulteriormente rafforzato dalla presenza live di Leo Di Angilla, percussionista di Jova. E poi, altri due nomi che spiccano sono quelli dei chitarristi americani Michael Landau e Tim Pierce.
Insomma: musica dal respiro internazionale ma che, per ora, non ha l’ambizione di varcare i confini italiani. La Michielin sembra avere le idee chiare e il futuro è dalla sua parte.
Ecco un breve estratto della conferenza stampa di presentazione del disco.
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