Cremonini: cuore e perizia per conquistare Milano

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Foto: Riccardo Medana

Che Cesare Cremonini sia cresciuto, maturato, sia diventato grande lo si ripete da anni come un mantra. Da La teoria dei colori, dalla notte magica all’Arena di Verona che lo portò dritto nell’olimpo della musica italiana, ad appena 33 anni.
D’altra parte Cesare è sempre stato così: ha bruciato tutte le tappe, nonostante una strada in salita e la fatica di doversi togliere di dosso l’etichetta di cantante per ragazzine, affibbiatagli dopo l’esordio coi Lùnapop.
E il Più che logico tour è l’ennesima conferma di un percorso ascendente, quasi verticale. Cesare Cremonini ha 35 anni ed è al massimo del successo (finora), tanto da potersi permettere una pausa di due anni per provare a scrivere il disco che vale una vita (clicca qui per leggere la nostra intervista). Insomma, il ragazzo ha le idee chiare. E lo dimostra subito, una volta sul palco.
L’aveva detto durante l’incontro con la stampa prima del concerto, ieri al Forum di Assago, e lo dimostra con i fatti, poi: una delle cifre stilistiche del Cremonini animale da palco è la sua presenza scenica. Cesare si dà al pubblico completamente, tanto da essere sudato fradicio dopo appena due pezzi. Ha una padronanza del palcoscenico da attore (oltre che da cantante) consumato: balla, canta, intrattiene, si diverte. Il tutto con una maestria a 360 gradi.
Cremonini può essere considerato l’ultimo vero cantautore della musica italiana. Probabilmente quello che meglio sa conciliare gli insegnamenti della grande scuola bolognese con i suoni moderni del pop elettronico. Questo spiega il suo enorme successo, però sempre accompagnato da gusto e qualità, tanto che la scaletta del concerto si compone di 19 singoli su 21 canzoni.
Il concerto si apre proprio sulle note dell’ultimo uscito, Lost in the weekend. Palco e parte visual sono implementati rispetto al tour precedente, ma al centro del concerto rimane la musica, naturalmente. Cremonini sperimenta, ritagliandosi momenti piano solo di una durata maggiore rispetto a quelli a cui ci aveva finora abituato. E, vista l’occasione speciale, decide di omaggiare Milano con il gioiellino 46, pezzo dedicato a Valentino Rossi, eseguito piano e voce: regalo inatteso e dall’impatto emotivo fortissimo.
La sperimentazione però ha il suo apice in Gli uomini e le donne sono uguali, proposta in un’inedita versione jazz in cui Cremonini sembra essere completamente a suo agio.
Il palasport è una bolgia fin dai primi pezzi e Cesare riesce nell’impresa di regalare al proprio pubblico tutta la gamma delle emozioni, facendo abbracciare centinaia di innamorati sulle note de La nuova stella di Broadway, facendo piangere i cuori spezzati con Marmellata #25 e facendo scatenare (e sognare) gli ex ragazzi che cantavano quant’è bello andare in giro con le ali sotto i piedi. Quello che balza all’occhio appena si scorre la scaletta del concerto è proprio il fatto che non ci sia un solo pezzo fuori posto, nessun riempitivo. Come se Cesare avesse meticolosamente fatto il lavoro dell’artigiano, studiando ogni sua mossa e non sbagliando un colpo.
Tutte cose verissime, tra l’altro. Perché Cremonini, da quando aveva 19 anni, è una macchina da guerra e, tassello dopo tassello, è riuscito a guadagnarsi sul campo una credibilità degna dei grandi. In mezzo a tutto questo, però, consentitemi la retorica, c’è tanto sentimento. Quel sentimento che non può non esserci nel realizzare un live come quello di ieri sera. Lo stesso sentimento che, alla fine, mi ha fatto dire: «E’ stato un concerto bellissimo».

Le nostre foto della serata

La scaletta del concerto di Milano

  1. Lost in the weekend
  2. Il comico (sai che risate)
  3. Dicono di me
  4. PadreMadre
  5. Le tue parole fanno male
  6. Non ti amo più
  7. La nuova stella di Broadway
  8. Buon viaggio (Share the love)
  9. Figlio di un re
  10. 46
  11. Vieni a vedere perché
  12. Mondo
  13. Logico #1
  14. Io e Anna
  15. Grey Goose
  16. Gli uomini e le donne sono uguali
  17. Una come te
  18. Maggese
  19. 50 Special
  20. Marmellata #25
  21. Le sei e ventisei

Bis

22. Un giorno migliore

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