La rivoluzione è arrivata a Perugia.
I Negramaro mettono in scena uno dei live più belli della loro carriera e fanno il pienone anche in Umbria. Palaevangelisti esaurito in ogni ordine di posto. Due ore e mezza di spettacolo, durante le quali 6000 persone vengono proiettate in una dimensione parallela, in cui si mischiano musica, creatività, teatro, poesia, arte e cultura.
La band salentina è in splendida forma. Giuliano Sangiorgi sa di esserne l’icona ma, da buon leader, lascia spesso spazio e palcoscenico ai suoi compagni d’avventura. La scaletta del concerto è un mix perfetto di dolcezza, romanticismo, forza, entusiasmo, gioia, nostalgia, paura, illusione e speranza.
La musica dei Negramaro è versatile, come l’ottimo vino da cui prendono il nome. Le loro note sanno accarezzare il pubblico, sfiorandolo con delicatezza, trasformandosi per un attimo nelle onde del mare cristallino del Salento, che con il loro sciabordio restituiscono un’indescrivibile serenità a chi si lascia coccolare da esse. Ma al tempo stesso sanno scuotere, trascinare, come quel vento, lu ientu, che sferza continuamente il tacco d’Italia.
Il palco, le luci, gli effetti grafici e sonori fanno il resto; creano un contesto perfetto per consentire al gruppo leccese di esprimere a pieno la loro vivacità artistica.
A fare gli onori di casa al Palaevangelisti ci pensa Marco Mancini, che con un’ora di Dj Set scalda il pubblico in attesa dell’inizio del concerto.
Si parte subito forte con tre pezzi estratti dell’ultimo album: Sei tu la mia città, Il posto dei Santi (In rotazione radiofonica a partire da domani) e Attenta.
Subito dopo Sangiorgi imbraccia la chitarra e da vita a Meraviglioso; omaggio all’indimenticato Domenico Modugno ma anche cavallo di battaglia della band che ne incise la cover nel 2008, riportando la canzone ai fasti di un tempo.
Pochi secondi e si scatena l’entusiasmo generale con l’intramontabile Nuvole e Lenzuola.
Il concerto è un’alternanza continua tra le tracce de La rivoluzione sta arrivando (a fine show se ne conteranno ben nove), vecchi successi cantati all’unisono da un pubblico soddisfatto e divertito e brevi interludi nei quali i componenti della band si esibiscono in assoli da brivido.
Il momento più toccante, più significativo, più profondo è la parentesi acustica. Sangiorgi si posiziona dietro il pianoforte e intona Sei, Fino alla fine del secolo e Lo sai da qui, dedicando quest’ultimo pezzo alle vittime degli attentati di Parigi, con un pensiero particolare a chi ha perso la vita al Batalcan.
Dopo aver salutato una prima volta il pubblico sulle note di L’amore qui non passa i Negramaro concedono un bis intenso e carico di energia: Tre minuti, Estate, Immenso, Parlami d’amore, Mentre tutto scorre e La finestra.
La lunga e calorosa standing ovation che gli spettatori tributano al sestetto salentino è il segno più tangibile del loro successo e di un feeling speciale che li lega ai fan.
Non era facile ottenere un risultato del genere. Non in questi giorni; con le immagini drammatiche degli attentati parigini che vengono trasmesse a qualsiasi ora; con i ripetuti allarmi che contribuiscono a creare un clima tetro di angoscia ed inquietudine; con la Polizia all’entrata del palasport che scansiona, uno ad uno, tutti coloro che entrano.
Ma la musica è più forte della paura. È dalla musica che passa la via della salvezza.
Già, perché l’arsenale più potente che esista al mondo non contiene fucili, mitra, carri armati e bombe intelligenti, ma libri, cd, sale cinema, teatri, musei e gallerie.
L’arte salverà il mondo, ed i Negramaro ieri a Perugia hanno combattuto da valorosi militari del grande esercito della cultura.
La band
Giuliano Sangiorgi – voce, chitarra, pianoforte
Emanuele “Lele” Spedicato – chitarra
Ermanno Carlà – basso
Danilo Tasco – batteria, percussioni
Andrea “Andro” Mariano – pianforte, tastiera, sintetizzatore
Andrea “Pupillo” De Rocco – campionatore, cori
La scaletta:
Sei tu la mia città
Il posto dei santi
Attenta
Meraviglioso
Nuvole e lenzuola
L’ultimo bacio
Un passo indietro
Se ti tengo qui
Cade la pioggia
Sole
Una storia semplice
Via le mani dagli occhi
Sei
Fino alla fine del secolo
Lo sai da qui
La rivoluzione sta arrivando
Ti è mai successo
L’Amore qui non passa
(Encore)
Tre minuti
Estate
Immenso
Parlami d’amore
Mentre tutto scorre
La finestra