Un tour completamente diverso dal power trio estivo che aveva elettrizzato fan vecchi e nuovi di Carmen Consoli. La cantantessa siciliana sbarca a Trento per la sessione invernale del tour L’abitudine di tornare accompagnata da una band di ben otto elementi. Assieme alla consolidata sezione ritmica formata da Fiamma Cardani (batteria) e Luciana Luccini (basso) a cui si aggiunge Valentina Ferraiuolo (percussioni e voce), ci sono Massimo Roccaforte (chitarre), Roberto Procaccini (tastiere), Adriano Murania (violino), Claudia Della Gatta (violoncello) ed Elena Guerriero (pianoforte).
L’artista catanese ha abituato il suo pubblico a concerti sempre diversi: dal rock catartico e primigenio dell’estate si passa alle atmosfere più raffinate e raccolte dei teatri che, come nel caso dell’auditorium Santa Chiara, hanno risposto col tutto esaurito.
Si parte con Carmen in scena solo chitarra e voce per due intense versioni di Sud Est e San Valentino, tratte dai più recenti album Elettra (2009) e L’abitudine di tornare (2015), separati da ben sei anni di silenzio discografico. Un tempo in cui Carmen si è dedicata alla maternità e dove l’ispirazione è tornata ancor più forte di prima considerando che l’ultimo disco è indubbiamente uno dei migliori lavori italiani del 2015 e tra i tre più belli della sua intera discografia.
Non è certo un caso che ne vengano estratti sei pezzi, tra i quali spiccano l’amore saffico di Ottobre, l’attualissima La notte più lunga, dedicata ai tanti morti in mare che affollano le cronache di questi ultimi anni, e Sintonia imperfetta, storia agrodolce di un amore nato sotto una cattiva stella. La chiusura del concerto è significativamente siglata dall’esecuzione di Questa piccola magia, canzone che conclude il disco invitando alla contemplazione della bellezza e della felicità.
E a trovare il pelo nell’uovo in scaletta mancherebbero la title-track L’abitudine di tornare, la drammatica E forse un giorno e la splendida Esercito silente, atto d’accusa contro la mafia che tiene in ostaggio Palermo. Ma il concerto regala emozioni inaspettate grazie all’esecuzione di pezzi più datati come Orfeo, Non volermi male e la balcanica Il pendio dell’abbandono, scritta assieme a Goran Bregovic. Tante le hit di una carriera ormai ventennale cominciata con Amore di plastica nel lontano 1996 e proseguita con Venere (1997), Geisha (1998), In bianco e nero, Parole di burro, L’ultimo bacio (2000), L’eccezione, Fiori d’arancio (2002) e Mandaci una cartolina (2009).
I momenti più genuinamente rock si hanno con AAA Cercasi e Geisha, prima della dedica in dialetto siciliano alla propria città natale con ’A finestra. Carmen presenta la band e si prende l’ovazione dell’intero teatro, ma il pubblico è ormai per buona parte assiepato sotto il palco ed è inevitabile il rientro in scena per intonare la canzone-manifesto Confusa e felice assieme al chitarrista e amico di una vita Massimo Roccaforte.
Ecco una photogallery di Riccardo Medana realizzata durante il concertagli Arcimboldi di Milano
Scaletta della serata:
Sud Est
San Valentino
Pioggia di aprile
Il pendio dell’abbandono
Mandaci una cartolina
Fiori d’arancio
Ottobre
L’ultimo bacio
In bianco e nero
L’alba
AAA Cercasi
L’eccezione
La notte più lunga
Perturbazione atlantica
Venere
Non volermi male
Amore di plastica
Oceani deserti
Orfeo
Sintonia imperfetta
Parole di burro
Geisha
‘A finestra
Questa piccola magia
Confusa e felice