Joy. Che straccio di vita!

Vita (e career story) della donna che inventò il mocio rivoluzionario

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Joy
di David O. Russel
con Jennifer Lawrence, Robert De Niro, Isabella Rossellini, Bradley Cooper, Virginia Madsen, Diane Ladd
Voto 6 e 1/2

La Cenerentola anni 90 ha una famiglia disfunzionale (come peraltro quella della fiaba, no?) e un sogno da realizzare (no, questa volta non è il principe azzurro). Jennifer Lawrence è Joy, giovane mamma di due bambini, divorziata – l’ex marito cantante però soggiorna ancora nel seminterrato di casa sua, che nel frattempo va in pezzi – una madre depressa (Virginia Madsen) che vive a letto guardando soap opera in tv, una nonna (Diane Ladd, voce narrante del film) che incoraggia la creatività e l’intraprendenza della nipote, una sorella passivo-aggressiva che le fa la guerra, un padre (De Niro) con sindrome adolescenziale in perenne ricerca di fidanzate. Joy tiene in piedi tutta la baracca con grande fatica, dopo aver sacrificato sull’altare della famiglia anche gli studi. Una famiglia che, va detto, diverte non poco lo spettatore, naturalmente, nella vita è un vero handicap. Il padre Rudy tombeur des femmes (che poi trova la sua Trudy! una strepitosa Isabella Rossellini), la madre che esce dalla depressione innamorandosi dell’idraulico di colore, l’ex marito che snocciola melodie improbabili nello scantinato di casa… Ma c’è di più, ovviamente, e si rischia di perdersi un po’: commedia familiare? Storia di riscatto sociale, all’inseguimento del sogno americano? Situazione di pura e semplice disfunzionalità? È un peccato. Il film (ispirato alla vera storia di Joy Mangano, inventrice del Miracle Mop) vira su Joy intraprendente che crea uno spazzolone con straccio incorporato autostrizzante – il mocio, in pratica. La creatività la risveglia, lei smette di essere assurdamente succube della famiglia e dei suoi perversi meccanismi e risorge, restituendo al mittente imbrogli e ricatti, e si ripiglia la sua vita. Verrebbe da dire, la forza delle donne… Così, dopo una serie di difficoltà economiche, intoppi (insomma, sfighe!) – la strada per il sogno americano è lastricata di insidie – Joy approda in tv, oltre alle soap è anche l’epoca delle televendite (sic). E lì arriverà il successo, grazie all’incessante sostegno del suo ex marito e a Neil, manager dell’emittente (Bradley Cooper). David O. Russel ricrea gli anni Novanta perfettamente, e ha come sempre un occhio particolare sulle famiglie disfunzionali (ricordate quelle de Il lato positivo, ancora con il trio Lawrence, Cooper, De Niro?). Jennifer Lawrence è una perfetta Cenerentola che si trasforma in una paladina delle pulizie domestiche. Il mocio la salverà.

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