Gli Stadio cantano la loro “Miss Nostalgia”: recensione track by track

I vincitori del Festival di Sanremo pubblicano il loro quindicesimo album in studio. La band capitanata da Curreri non ha perso l'entusiasmo degli esordi, temperato da una notevole esperienza maturata in 34 anni di carriera

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Miss Nostalgia
Stadio
2016
(Universal)
voto: 7+


Gli Stadio tornano a 5 anni dall’ultimo album di inediti (Diamanti e caramelle, 2011) con 12 nuove tracce, eleggendo a “miss” la nostalgia, il sentimento che più ci accompagna nella vita e che ha diverse fasi, qui raccontate in parole e musica.
Questo è il quindicesimo album in studio per la band (composta da Gaetano Curreri alla voce, Giovanni Pezzoli alla batteria, Roberto Drovandi al basso e Andrea Fornili alla chitarra), che si appresta il prossimo anno a tagliare il traguardo dei 35 anni di carriera.
Tutti i brani sono stati firmati da Curreri per la musica e Saverio Grandi per le parole, con qualche eccezione: il testo di Rimini è di Vincenza Casati, Perchè e Copriti che fuori piove hanno le parole di Alberto Pioppi e Saverio Grandi e la musica di Andrea Fornili, mentre il testo del brano che chiude l’album, L’autunno ti dona, è di Giorgio Riccardo Galassi.
Noi come voi è un brano di Lucio Dalla dell’album 1983, registrato in studio all’epoca dagli Stadio, che oggi ne fanno una cover arrangiata dal maestro Beppe D’Onghia e inserendo il sax originale suonato proprio da Dalla.
C’è un’altra chicca da segnalare, ed è la presenza di Vasco Rossi, che canta il ritornello di Tutti contro tutti. È la seconda volta per il Blasco in un disco degli Stadio: l’altro precedente risale al 1984 con La faccia delle donne, e fino ad oggi era l’unico duetto mai registrato da Vasco su un album. La storia, quindi, si ripete, e l’esclusività di avere il rocker di Zocca ospite nel proprio disco rimane comunque un privilegio esclusivo della band bolognese, forte di un’amicizia e una collaborazione che si perde nella notte dei tempi (fu proprio Curreri nel 1977 a lanciare Vasco nel mondo della musica).

L’album si apre con la title track, Miss Nostalgia, e proprio le parole di questa canzone danno l’indirizzo di tutto il disco: “per  cercare nuova ispirazione / ho inventato un cocktail col tuo nome… Ogni strada porta da te / per me perdono non c’è / ho un’amica, Miss Nostalgia / non voltarti, non voltarti”.
Si passa poi al brano con cui hanno trionfato a Sanremo, Un giorno mi dirai, dialogo immaginario tra un padre e una figlia adulta, con uno splendido testo, intenso, emozionante, toccante, e un crescendo rock che porta al coro finale. Sicuramente uno dei pezzi migliori del Festival (non a caso pluripremiato) e una grande prova d’autore per la band.
È la volta di Tutti contro tutti, che come abbiamo detto vede la partecipazione di Vasco Rossi (che canta la seconda parte del ritornello e fa il controcanto della prima), e punta il dito sulle false amicizie e sulle manovre alle spalle di ognuno per avere il proprio tornaconto (“è una guerra ogni giorno / ogni istante che ti volti / qualcuno cerca di fotterti. / Non ci sono più regole / la parola d’ordine è / tutti contro tutti…. / Non vince il più bravo / ma il più furbo di sicuro”). Musicalmente si apre come un rock-blues con un riff alla Stones, per poi puntare su un ritmo con una cassa in quattro e prevalenza di tastiere. Forse, vista anche la presenza di Vasco, si poteva osare con una sonorità più rock, ma il pezzo mantiene comunque un buon tiro e ha un bell’assolo di Fornili.
Ti sto ancora cercando è una classica ballata rock alla Stadio, in cui oltre al fil rouge della nostalgia (“pensavo di averti trovata / ma non eri tu”) si aggiunge la speranza della continua ricerca di un nuovo, definitivo amore (“dimmi che tu ci sei / dimmi ‘dove e quando’ / dimmi che sei quella per me / quella ‘per sempre'”).
Con il mid-tempo di Rimini si torna indietro negli anni, all’adolescenza, con le promesse ingenue e piene di tenerezza dei primi amori di due ragazzi, che vedono la città romagnola come meta per raggiungere la felicità e coronare il loro sogno d’amore (“Chi ha detto un solo amore / non basta per la vita intera? / Tienimi la mano, beviamo del veleno / così resteremo insieme tutto il tempo / per morire a Rimini”).
Perchè è una bella ballata con una doppia chiave di lettura: può essere infatti riferita sia ad una donna che non c’è più ma il cui ricordo continua a tornare, che ad una impersonificazione della nostalgia, che implacabile ci fa rivivere ricordi che vorremmo cancellare (“Perchè / batti forte dentro al cuore e vinci ancora? / Perchè / sporchi questo buio mio che si colora? / Perchè / non mi lasci andare via?”).
Si torna al rock con Copriti che fuori piove: altro bel testo di Alberto Pioppi che parte dalle parole malinconiche usate per salutare una donna che sta andando via per non tornare più fino al tentativo di provare ancora una volta a stare insieme (“Copriti c’è un temporale / rimani qui da me / c’è un letto da abitare in due. / Copriti che fuori piove / poi torna qui da me / ad incendiare una fotografia. / Portami nel temporale / insieme io e te / che adesso siamo il mondo in due”). E sulla promessa di una nuova vita insieme il brano si apre e sfocia in un liberatorio e lunghissimo assolo di chitarra.
Gioia infinita è un tempo medio che racconta di un amore finito e tra il dolore del ricordo e della nostalgia (sempre lei…) si aspetta che passi il tempo, l’unico in grado di cucire le ferite e far tornare di nuovo il sereno (“Verrà un momento in cui tu non mi mancherai / e allora ti dirò / che siamo stati fortunati ad incontrarci, sai?”).
In Anna che che non si volta, Curreri veste i panni della protagonista, ormai sfinita da una storia che non ha più niente da dire e da un uomo che non sa darle più nessuna emozione, e decide di darci un taglio e cambiare vita per ritrovare la felicità. (“Ora vado sola e niente conta / mi consola, sarò pronta. / Anna che non si volta / solo il vento l’abbraccerà / uscirà dalla porta per aprirne un’altra nuova”).
Si passa ad un ritmo scanzonato, quasi latino, con Domani, e la leggerezza della musica è lo specchio dell’ironia delle parole, ritratto di una vita di coppia tipica, con i pregi e i difetti di ognuno e le promesse di cambiamento, ma che insegna che alla fine bisogna accettare l’altro per come è (“Tu no, non cambi mai / tu no, non ce la fai / Prometti ma già sai / che poi non manterrai / mi dici ‘cambierò… / …domani!'”).
Dopo aver omaggiato il loro mentore e scopritore Lucio Dalla a Sanremo con una toccante interpretazione de La sera dei miracoli (con la straordinaria partecipazione di Ricky Portera e Fabio Liberatori, membri fondatori della band) e aver vinto la serata delle cover, in questo disco troviamo un altro omaggio al cantautore bolognese, ed è Noi come voi, brano con testo di Dalla e musica di Curreri, inserito nell’album 1983, che fu suonato in studio proprio dagli Stadio nella loro formazione originaria.
La chiusura è affidata a L’autunno ti dona, brano minimalista affidato al solo piano di Fabio Barnaba e agli ottimi archi del Solis string quartet, che fanno da tappeto per la voce di Curreri, il quale, sulle parole scritte da Giorgio Riccardo Galassi, porta alla logica conclusione un disco che vuole essere una sorta di trattato sulla nostalgia e i suoi mille volti. Ancora lei, infatti, è protagonista anche di quest’ultima canzone, in cui ci si riguarda indietro, si rivede il film della propria vita e si cerca di imparare dalle esperienze, per avere nuova linfa per il futuro.

Un disco stilisticamente in linea coi precedenti, che continua sulla linea del pop-rock d’autore e d’amore, e che conferma gli Stadio come punto di riferimento nel panorama musicale italiano, aggiungendo un’altra manciata di canzoni di valore ad un repertorio ormai sconfinato. Su tutte spiccano Un giorno mi dirai (vera e propria perla), Perchè e Copriti che fuori piove.

Qui sotto la tracklist dell’album e, più in basso, il videoclip di Un giorno mi dirai.

Tracklist:
1. Miss Nostalgiamiss-nostalgia-album-cover-stadio
2. Un giorno mi dirai
3. Tutti contro tutti (feat. Vasco Rossi)
4. Ti sto ancora cercando
5. Rimini
6. Perchè
7. Copriti che fuori piove
8. Gioia infinita
9. Anna che non si volta
10. Domani
11. Noi come voi
12. L’autunno ti dona

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