Bruce, le donne, l’8 marzo, il Rispetto…

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Parlare di Springsteen e di donne, per me, è un po’ come giocare in casa… e siccome oggi è l’8 marzo, non si può sorvolare (anche se non amo le feste “a comando”), non fosse altro che per richiamare l’attenzione di tutti sul rispetto dovuto alle donne durante tutto l’anno, e tutta la vita, non soltanto oggi. Mettiamo da parte le mimose e le frasi fatte, e poniamo sul piatto il rispetto. Quel rispetto che Bruce Springsteen ha sempre mostrato e dimostrato nei nostri confronti. Le donne sono fondamentali nella sua vita: lo rivela il legame profondo che ha con sua madre (Adele Zerilli) e con le sue zie, lo prova la solidità del suo matrimonio con Patti Scialfa che dura da 25 anni (ma i due stanno insieme dal 1988 e in un ambiente come quello musicale è un eccellente risultato), lo conferma l’amore smisurato nei confronti della figlia Jessica, che segue e sostiene in tutto il mondo nei suoi concorsi ippici (e non solo, ovviamente). Ne è un’ulteriore prova l’attaccamento alla sorella Pamela (fotografa vista spesso sul palco insieme a Bruce) e l’ammirazione incondizionata per l’altra sorella, Virginia (Ginny), colei che ha ispirato con la sua storia personale il brano “The River” (ma anche “My Hometown”) e che per Bruce è sempre stato un esempio di forza e determinazione. Quel rispetto – soprattutto – che Bruce ha sempre messo nelle sue canzoni quando parla di donne. Che siano ragazzine che sognano una vita diversa (come la Mary di “Thunder Road” o la stessa  “Rosalita”),  giovani femme fatale (come le protagoniste di “She’s the One” o di “Marie“), oppure donne che lottano quotidianamente per salvare i propri figli, i propri compagni o se stesse (la Lena di “American Skin” o la Theresa di “I’ll Work For Your Love”), l’atteggiamento di Bruce non cambia. E anche quando la compagna di una vita se ne va spezzandogli il cuore (come accade in “Downbound Train” ad esempio) o quando incontra una prostituta (come in “Reno”), nei versi e fra le righe delle canzoni di Springsteen non c’è mai disprezzo, né violenza, né tantomeno odio. C’è sempre Rispetto. Per la donna e per la scelta che fa, qualunque essa sia.

Ecco, mi piacerebbe davvero se nel giorno della “Festa della Donna”, anziché spendere tante parole inutilmente, se ne prendesse in considerazione – e se ne tenesse a mente in maniera ben chiara – una soltanto: RISPETTO. Perché la donna, in ogni parte del mondo e in ogni giorno dell’anno, ha bisogno soltanto di questo… She’s the One!

Questo pensiero – oggi – si chiude con una dedica che la mia amica e collega Marina Mannino ha postato sulla sua pagina Facebook, e che io condivido con lei:

Dedico questo 8 marzo a Chiara Insidioso e a Lucia Annibali, sopravvissute, con gravi danni, alla furia distruttiva di uomini senza umanità. A Carla, incinta al nono mese e bruciata viva dal marito, a Luana, strangolata dal marito e mamma di tre figli. Annamaria uccisa a fucilate, Ashley, strangolata con un cavo, Marinella, uccisa a coltellate… Ogni ora, nel mondo, cinque donne sono uccise dal partner o da un familiare. Una vittima ogni 12 minuti. Buon 8 marzo.

l'otto

 

Nella foto in evidenza Bruce Springsteen con le sue donne: la figlia (Jessica), la moglie (Patti), la mamma (Adele), la sorella (Pamela).

Patrizia De Rossi è nata a Roma dove vive e lavora come giornalista, autrice e conduttrice di programmi radiofonici. Laureata in Letteratura Nord-Americana con la tesi La Poesia di Bruce Springsteen, nel 2014 ha pubblicato Bruce Springsteen e le donne. She’s the one (Imprimatur Editore), un libro sulle figure femminili nelle canzoni del Boss. Ha lavorato a Rai Stereo Notte, Radio M100, Radio Città Futura, Enel Radio. Tra i libri pubblicati “Ben Harper, Arriverà una luce” (Nuovi Equilibri, 2005, scritto in collaborazione con Ermanno Labianca), ”Gianna Nannini, Fiore di Ninfea” (Arcana), ”Autostop Generation" (Ultra Edizioni) e ben tre su Luciano Ligabue: “Certe notti sogno Elvis” (Giorgio Lucas Editore, 1995), “Quante cose che non sai di me – Le 7 anime di Ligabue” (Arcana, 2011) e il nuovissimo “ReStart” (Diarkos) uscito l’11 maggio 2020 in occasione del trentennale dell’uscita del primo omonimo album di Ligabue e di una carriera assolutamente straordinaria. Dal 2006 è direttore responsabile di Hitmania Magazine, periodico di musica spettacolo e culture giovanili.

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