Addio a Gianmaria Testa

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Per molti era semplicemente il “capostazione”, lavoro che ha fatto fino a una decina d’anni fa, alternandolo a quello di cantautore, che gli aveva dato grandi soddisfazioni soprattutto all’estero, in particolare in Francia, dove era amatissimo.

Oggi arriva la triste notizia che il cantautore piemontese Gianmaria Testa se ne è andato a soli 57 anni, stroncato da un cancro contro il quale ha lottato a lungo.

Figlio di contadini, si era tenuto stretto il suo lavoro di ferroviere fino al 2007. Raccontò a Michele Serra che lo intervistò per Repubblica circa un anno fa: “Non ce la facevo più a fare due lavori. Ero dirigente centrale operativo, dirigevo la tratta italiana della Cuneo-Nizza, una delle ferrovie più belle del mondo. Ma lo sa solo il macchinista, che se la vede arrivare di fronte, quanto è bella quella ferrovia che entra e esce dai tunnel in mezzo all’ardesia”.

Recentemente le sue condizioni di salute erano precipitate ed aveva interrotto un tour che prevedeva date anche ad Innsbruck e a Basilea. Scrissero sul suo sito: «Con rammarico Produzioni Fuorivia comunica agli appassionati di teatro e buona musica che il periodo di assenza di Gianmaria Testa dalle scene per motivi di salute che il cantautore stesso aveva già annunciato alcuni mesi fa, dovrà purtroppo protrarsi, su consiglio/obbligo medico, per qualche tempo ancora».

Lo scorso anno in un’intervista concessa a Repubblica aveva reso pubblica la sua malattia: «Per mesi non ho detto niente perché avevo paura di rompere le scatole alla gente. Ho pudore a parlare di me. Non avevo mai messo in preventivo di diventare famoso. A parte suonare e cantare, non ho mai fatto niente per diventarlo. Ma devo prenderne atto: sono un personaggio pubblico. In molti si chiedono dove sono finito, perché non faccio più concerti. Su internet corrono le voci, si sa come è internet, dicono che sono morto, che ho avuto un ictus, che sono nascosto in una casa di cura. Sono anche affettuosi, capisco che mi cercano, che vogliono sapere di me. E alla fine mi sono reso conto che è meglio raccontare, è meglio spiegare. Ho un tumore, l’ho scoperto ai primi di gennaio. Non è operabile. Ho fatto cinque cicli di chemioterapia, il tumore si è molto ridotto. Ma i medici mi hanno detto che nei prossimi mesi devo annullare ogni altro impegno che non sia curarmi. Avere cura di me. Ed è quello che sto facendo».

Purtroppo la forza di volontà e le cure non sono servite. E ora dobbiamo piangere un altro bravo musicista che va a raggiungere i troppi che ci hanno lasciato ultimamente… Il funerale si svolgerà venerdì 1° aprile alle ore 11 in Duomo, ad Alba.

Gianmaria fino all’ultimo ha lavorato ad alcuni progetti: il 19 aprile uscirà per Giulio Einaudi Editore Da questa parte del mare, un libro fra autobiografia e biografie di altri, una storia nata dalle storie di coloro che avevano ispirato il disco omonimo del 2006. Nello stesso giorno Egea Music pubblicherà il vinile di quel lavoro struggente e bellissimo. Il 5 maggio al Teatro Colosseo di Torino – e poi in giro per l’Italia – Paolo Rossi porterà in scena RossinTesta, uno spettacolo di teatro canzone con le musiche che Gianmaria ha scritto per lui, negli anni e per questo progetto.

Massimo Poggini è un giornalista musicale di lungo corso: nella seconda metà degli anni ’70 scriveva su Ciao 2001. Poi, dopo aver collaborato con diversi quotidiani e periodici, ha lavorato per 28 anni a Max, intervistando tutti i più importanti musicisti italiani e numerose star internazionali. Ha scritto i best seller Vasco Rossi, una vita spericolata e Liga. La biografia; oltre a I nostri anni senza fiato (biografia ufficiale dei Pooh), Questa sera rock’n’roll (con Maurizio Solieri), Notti piene di stelle (con Fausto Leali) e Testa di basso (con Saturnino) e "Lorenzo. Il cielo sopra gli stadi", "Massimo Riva vive!", scritto con Claudia Riva, "70 volte Vasco", scritto con Marco Pagliettini, e "Lucio Dalla. Immagini e racconti di una vita profonda come il mare".

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