Boss e gentiluomo: a Lisbona Bruce dà la sua giacca ad Adele e le salva la voce

0

Che fosse il Boss, lo sapevamo da tempo. Lo aveva confermato già Barack Obama in un paio di occasioni tra il 2008 e il 2009: la prima volta, in campagna elettorale, durante un concerto per raccogliere fondi alla Hammerstein Ballroom di New York (ottobre 2008), il futuro presidente degli USA si era presentato alla folla dicendo: “I just told Michelle backstage that the reason why I’m running for President is because I can’t be Bruce Springsteen”. L’anno successivo, invece, da primo Presidente Afro-Americano della storia, durante la cerimonia del Kennedy Honors Center che celebrava Springsteen come uno dei cinque artisti più meritevoli d’America, Obama “rincarò la dose” dicendo nel suo discorso: “I’m the President, but he’s the Boss”.

Che fosse, però, anche un gentiluomo d’altri tempi è cosa, forse, meno nota. Ma Bruce è così. Lo scorso 19 maggio, a Lisbona, tra la folla che ha assistito al suo concerto c’era anche la superstar della musica pop Adele Atkins (in tour in Europa pure lei). La cantante inglese si è presentata però in abiti del tutto inadatti alla serata e Bruce non ha esitato a togliersi il suo giubbetto e porgerlo alla sua collega.

A raccontarlo è stata la stessa Adele al suo pubblico durante il concerto tenuto nella capitale portoghese la domenica successiva (il 22 maggio): “Avevo una gonna  ridicola – ha detto l’artista londinese – e un giacchettino leggerissimo, il che è folle considerato il vento che si alza a Lisbona, soprattutto la sera. Non ci ho proprio pensato. In realtà ero un po’ brilla – ha continuato Adele – avevo bevuto quattro bicchieri di vino e pensavo che sarei stata bene. Invece quando Bruce mi ha visto, si è tolto il giubbotto e me lo ha dato dicendomi che avrei sentito freddo. Ho visto tutto lo show con il suo giubbotto sulle spalle perché ho provato a mettermelo ma era ovviamente troppo piccolo per me! Mi sono sentita così in imbarazzo quando ho cercato di infilare le braccia nelle maniche…”.

adele_2263085b-large_trans++pJliwavx4coWFCaEkEsb3kvxIt-lGGWCWqwLa_RXJU8

Adele quindi – più o meno imbarazzata – ha potuto godersi tutto lo spettacolo senza rischiare di beccarsi un raffreddore o peggio un abbassamento di voce. Il gesto così gentile e generoso di Springsteen avrà fatto piacere anche all’altra Adele (Zerilli) che evidentemente ha cresciuto suo figlio su validissimi principii. Ora resta da vedere se Adele (Atkins) restituirà la cortesia a Bruce. Per la cronaca, e per mettere un po’ di fibrillazione in giro, Adele canterà all’Arena di Verona sabato prossimo, il 28 maggio, proprio nel day off di Bruce tra le due date irlandesi di Cork (27 e 29 maggio) che potrebbero anche saltare – così si è mormorato ieri –  se il Boss decidesse per una forma di protesta estrema (North Carolina docet) a favore dei conducenti della compagnia ferrotranviaria Luas, sottopagati da tempo e quindi in sciopero. Ma questa è un’altra storia…

(La foto in evidenza è di un anonimo fan)

Patrizia De Rossi è nata a Roma dove vive e lavora come giornalista, autrice e conduttrice di programmi radiofonici. Laureata in Letteratura Nord-Americana con la tesi La Poesia di Bruce Springsteen, nel 2014 ha pubblicato Bruce Springsteen e le donne. She’s the one (Imprimatur Editore), un libro sulle figure femminili nelle canzoni del Boss. Ha lavorato a Rai Stereo Notte, Radio M100, Radio Città Futura, Enel Radio. Tra i libri pubblicati “Ben Harper, Arriverà una luce” (Nuovi Equilibri, 2005, scritto in collaborazione con Ermanno Labianca), ”Gianna Nannini, Fiore di Ninfea” (Arcana), ”Autostop Generation" (Ultra Edizioni) e ben tre su Luciano Ligabue: “Certe notti sogno Elvis” (Giorgio Lucas Editore, 1995), “Quante cose che non sai di me – Le 7 anime di Ligabue” (Arcana, 2011) e il nuovissimo “ReStart” (Diarkos) uscito l’11 maggio 2020 in occasione del trentennale dell’uscita del primo omonimo album di Ligabue e di una carriera assolutamente straordinaria. Dal 2006 è direttore responsabile di Hitmania Magazine, periodico di musica spettacolo e culture giovanili.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci qui il tuo nome