Passo falso. La vita è un campo minato

Come cambia una vita quando uno pesta la cosa sbagliata

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Passo Falso
di Yannick Saillet.
con Pascal Elbé, Laurent Lucas, Caroline Bal, Arnaud Henriet, Jeremie Galan.
Voto 6 +

Un soldato francese in missione con una pattuglia nel deserto incappa in un agguato dei talebani, è l’unico che sopravvive, sfiora un crimine, ritrova un ostaggio e tutto questo da fermo, in attesa di un soccorso quasi impossibile, perché ha messo il piede sinistro su una mina lasciata dai russi (l’Afghanistan è una nazione fatta di strati di materiali inesplosi di tutte le invasioni) e se lo alza esplode. La scommessa è tenere il soldato col piede sulla mina per 80 minuti (e noi a guardarlo), farlo litigare con un compagno, metterlo in un paio di scontri a fuoco, fargli assistere a una scena surreale di donne in burqa che attraversano il deserto, lo sfiorano e lo ignorano, fargli ricordare la famiglia e il male di guerra che intossica tutti i militari di professione, farlo restare in piedi in una tempesta di sabbia e poi dare un esito al film che non è chiaro se sia simbolico o solo esasperato, e che non vi diciamo perché tocca a voi rispondere. Di solito i film incentrati su un personaggio fermo e bloccato (in cabine telefoniche, bare sottoterra, macerie, caverne, eccetera) sono economici e simbolici, e spesso anche sfide tediose. Questo a modo suo tiene, si dirà che la situazione è già vista (però elencatemi i film di guerra con situazioni inedite…): se c’è un problema  è che forse è concettualmente un corto troppo lungo

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