Venezia 73. Altri concorsi e no

Seconda infornata di aspiranti ai Leoni

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Venezia in Concorso parte 2: come sarà la vedova del presidente Kennedy nella versione di Pablo Larrain? Jackie si presenta con le crdenziali più curiose: in apparenza un biopic da un regista che non sconti a nessuno, prodotto da Darren Aronfnovski e scritto dal Noah Oppenheim sceneggiatore del primo dei Divergent. E poi ancora: i reietti texani di Bad Batch di Ana Lily Amirpour, la storia d’altri tempi di Une vie di Stephane Brize, il ritorno dello scrittore  al paesello natio di El Ciudadano Ilustre di Mariano Cohn e Gaston Duprat, il senso dell’esistenza in una giornata normale, The Woman who Left del filippino Mariano Diaz,  la casa (o la cosa) aliena nel bosco dove la diversità sessuale è libera: La  Region Salvaje di Amat Escalat, il western declinato al femminile di   Brimstone di Martin Koolhoven, le visioni mistiche nel deserto di El Christo Ciego di Christopher Murray.
Fuori concorso tenere d’occhio Nick Cave, che in One More Time with Feeling di Andrew Dominik li è lasciato riprendere in una non fiction durante la lavorazione dell’album Skeleton Tree appena dopo un lutto personale. Poi cè la storia di The Bleeder di Philippe Falardeau, ovvero Chuck Wepner, che rimase 15 riprese sul ring contro Muhammad Ali, e non era un pro: ispirò Rocky… Storia recente e tribolata dell’irlanda del Nord in The Journey di Nick Hamm, storia di fantasmi alla Benoit Jacquot in A Jamais con Mathieu Amalric, l’architettura di Rem Kolhaas filmata dentro la testa dell’architetto in REM e un docu sul più venduto ricettario per esplosivi e rivolte anarchiche nell’ America degli anni 70, The Anarchist CookBook di William Powell, in American Anarchist di Charlie Siskel. E adesso cominciano le visioni…

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