Movetime Smartwatch. Per grandi e piccini

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Si chiamano Movetime Watch e Movetime Track & Talk Watch i nuovi “wereable” da polso di Alcatel. Movetime Watch è uno smartwatch Wi-Fi dal design elegante che permette di tenere sotto controllo la forma fisica, di ricevere notifiche (mostrando mail, SMS e promemoria) e anche di effettuare chiamate direttamente dal polso. Grazie all’applicazione dedicata, Movetime monitora passi, calorie, distanza percorsa, tempi, liquidi ingeriti e battito cardiaco. E si può utilizzare anche col nuovo sistema di “gesture” che prevede solo alcuni semplici movimenti: basta infatti toccare lo schermo per riprodurre musica o metterla in pausa, o ancora ruotare il polso per portare avanti o indietro una canzone o attivare la fotocamera. Pratico e leggero, Movetime Smartwatch è già disponibile nelle colorazioni Black/Black Leather e Gold/White Leather al prezzo di 149,90€.
Al nuovo smartwatch si affianca Movetime Track&Talk Watch lo smartwatch per i più piccoli che, grazie a un’applicazione dedicata e semplice da utilizzare, garantisce la massima sicurezza per i figli e serenità per i genitori. Che possono rimanere sempre in contattato con i piccoli effettuando chiamate, inviando messaggi vocali e soprattutto tracciando la loro posizione. Movetime Track&Talk Watch infatti può registrare fino a cinque numeri rapidi da chiamare e dieci contatti pre-impostati in entrata in caso di emergenza. E include il GPS, la rete GSM e la connessione Wi-Fi per localizzare il bambino entro 90 secondi, grazie ad accurate informazioni di localizzazione, sia negli ambienti interni che esterni. Movetime Track&Talk Watch ha un design ultraleggero ed è comodo da indossare. La batteria ha una durata fino a quattro giorni di utilizzo. Costa 89,90€.
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Sono nato a Milano. Negli anni 80, laureato in filosofia, ho iniziato come copywriter all’Ufficio Pubblicità  di Rizzoli Libri.  Negli anni 90 ho collaborato con l’Europeo  - novità tecnologiche - e successivamente con Brava Casa, Anna, Milleidee e Max. All’inizio del nuovo secolo, addetto stampa alla start up che ha creato RCS WEB, ho continuato  a scrivere su Max,  con contributi al mitico spin off tecnologico Max 2.0 ora da collezionisti. Collaborazione proseguita in Gazzetta dello Sport.it.  Dal 2009 al 2012 ho scritto anche sul  mensile filosofico scientifico KOS. Il mio avatar l’ha  scelto mia figlia Irene, con la quale condivido l’idolatria per Bob Dylan, ma che non sopporta la mia passione per le opere di Mozart.

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