Free State of Jones. Né Sud né Nord

La storia dell'uomo che fondò uno Stato nello Stato durante la Guerra Civile

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Free State of Jones 
di Gary Ross
con Matthew McConaughey, Gugu Mbatha Raw, Mahershala Ali, Keri Russell
Voto 7 

1862. In piena guerra civile nel Mississippi  l’infermiere sudista Newt Knight (McConaughey) decide che ha visto troppo orrore in prima linea, riporta a casa il cadavere di un parente, diserta, minaccia gli esattori sudisti che derubano i contadini sudisti e si nasconde nella palude della Contea di Jones. E lì raccoglie un piccolo esercito di disertori, sbandati e schiavi fuggiti, mette su famiglia con una ragazza nera e comincia ad attaccare i convogli degli esattori. Una specie di Robin Hood che alla fine della guerra diventa un problema per i sudisti che collaborano alla ricostruzione e per i nordisti che devono definire il nuovo ordine. Knight ha creato il “Libero Stato di Jones”. Protetto dalla palude. Imprendibile. Autogestito. Armato.  Almeno fino a che non si arriva alle elezioni dove si rivede il paradosso già visto in Lincoln: repubblicani antischiavisti e democratici schiavisti mentre emergono le squadre del Ku Klux Klan. All’utopia di Knight il regista affianca -a tratti- il destino di un suo discendente (quindi con un quarto di sangue nero) che nell’America dei tardi anni Quaranta viene processato per aver sposato una donna bianca. Per paradosso, nella parte moderna il Gary Ross di Pleasantville e Hunger Games, frena e congela la parte storico/avventurosa che a tutt’oggi era solo studiata dagli specialisti. Comunque un altro grande McConaughey.

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