Claudio Trotta torna a parlare di Secondary Ticketing dopo il caso U2

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La piaga del Secondary Ticketing ha coinvolto molte persone negli ultimi mesi: artisti, giornalisti, addetti ai lavori e programmi tv hanno espresso il loro pensiero circa questo fenomeno: ne hanno parlato animatamente, sono state aperte inchieste e noi di Spettakolo abbiamo seguito tutti gli sviluppi di questa triste e spiacevole vicenda. In prima linea contro questo fenomeno sicuramente c’è Claudio Trotta, numero uno di Barley Arts ,che ha denunciato in prima persona la problematica, soprattutto dopo il caso Bruce Springsteen dello scorso anno. Nelle scorse ore, dopo la conferenza stampa, tenutasi ieri mattina, del concerto evento di Vasco, Modena Park, del prossimo primo luglio, e il nuovo caso circa i biglietti per i due concerti degli U2 allo Stadio Olimpico di Roma (“spariti” nel giro di pochissimo e le nuove polemiche contro Live Nation), Trotta torna a parlare di Secondary Ticketing sul suo profilo Facebook. Il manager della Barley Arts rivendica a suo modo la sua libertà e la sua onestà nel fare il proprio lavoro, con tutto ciò che questo comporta:

“Va benissimo che Bono faccia il profeta e il salvatore del mondo ma poi lavora con una multinazionale come LN, insomma … sarebbe come se un vegano per la propria attività si facesse finanziare da Mc Donalds’!! o sbaglio? “Citazione da parte di un fan della musica e degli U2 che mantengo anonimo ma che penso possa essere di stimolo ai pensieri relativi alle modalità della messa in vendita dei concerti di questo gruppo in Italia.

Modalità tuttora non particolarmente chiare mi pare… ma forse sbaglio e sono sicuramente di parte essendo un organizzatore Indipendente che non ha l’onere e l’onore di poter neanche competere per promuovere i concerti di un Artista cosi tanto amato da tanti e trasversali fans della Musica e delle Bellezza come prima di tutto mi considero essere io.

Io tuttavia non speculo sulle vostre emozioni,i io non rivendo i biglietti ai portali di Secondary Ticketing, io ho ovviamente e conseguentemente in questa maniera meno risorse economiche e di potere per poter competere perché mi limito a fare il mio lavoro cercando di farlo nel migliore dei modi,decidendo dei prezzi dei biglietti insieme ai rappresentati degli artisti che NON POSSONO DIVENTARE FRUTTO DI ASTE AL RIALZO se non per motivi STRETTAMENTE E SERIAMENTE E CHIARAMENTE BENEFICI anche se credo che a fare beneficienza debbano essere ed in forma privata quelle persone e quelle aziende più capaci si, ma anche più fortunate che se lo possono permettere, e non chiedere di farlo ai loro fans già piuttosto impegnati mi pare … a spendere tanti soldi per i loro concerti sempre più cari,merchandising,dischi e quant’altro come viaggiare dormire e mangiare per andare ai concerti e con i salari medi attuali in Italia non è propriamente una passeggiata …o sbaglio…

Solo dei pensieri di uno che ama ancora pensare liberamente e che LO farà SEMPRE”

Intanto, dopo la presa di posizione di Vasco e del suo staff e della scelta del biglietto nominativo, e la denuncia della Siae per il caso U2, si attendono ulteriori sviluppi. La domanda, in ogni caso, resta aperta: come si può impedire che migliaia di biglietti finiscano sul mercato secondario (anche prima della data di uscita ufficiale)? Ci si augura che tutto questo parlare non rimanga solo un qualcosa scritto su un blog, un quotidiano o si perda nella burocrazia,  e possa diventare qualcosa che porti ad una soluzione definitiva.

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