Life. Chi ha paura dell’alieno cattivo?

Horror paranoico travestito da film di fantascienza

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Life – Non oltrepassare
il limite
di Daniel Espinosa
con Jake Gyllenhaal, Rebecca Ferguson, Ryan Reynolds, Hiroyuki Sanada, Ariyon Bakare
Voto 6 meno

Su stazione spaziale si studia cellula aliena trovata su Marte. Il solito scienziato ingenuo/idealista coccola la cellula che pulsa, cresce, capisce e diventa un coso tra il polipo trasparente e la pianta carnivora che elimina l’equipaggio. Caccia all’uomo in spazi claustrofobici dove nessuno ti può sentire urlare. Poi potrebbe invadere la Terra. Dov’è che l’avevamo già sentita questa? La cosa da un altro mondo? La cosa? Alien 1, 2, 3 eccetera? Allora la confezione è coerente, gli effetti ben fatti, l’insieme tutto già visto e- tensione a parte- un po’ noioso. Perché riproporlo? La suggestione è che l’alieno adesso incarni nuove paure di altri alieni. Non obbligatoriamente dallo spazio profondo. Vediamo che angosce incarnano. Tu lo accogli lui ti invade. Un migrante. Tu lo nutri lui ti mangia. Un migrante cannibale. Tu gli dai vita, la sua vita richiede la tua morte. Un migrante cannibale darwiniano. Tu “fai muro” lui elude il muro. Un migrante cannibale darwiniano che rende ridicole (o conferma) le tesi dell’amministrazione Trump e/o dei populismi. L’equipaggio della nave è costituito dai tipi umani che litigano nei governi e nei parlamenti. Il medico illuminista (troppo aperto?), il cowboy (troppo manesco), l’eroe scazzato che non ama la terra e preferisce lo spazio profondo alla compagnia di “miliardi di figli di puttana” (il nichilismo che mina le nostre difese?), la comandante che come al solito obbedisce a protocolli che tiene nascosti alla truppa (le nostre democrazie…?). È probabile che la ripetitività dello schema alieno-mangia-terrestri, diffidate-di-più-di-chi-arriva-da-luoghi-misteriosi abbia suscitato pensieri oziosi nel recensore. Che comunque, ha visto molti colleghi spaventati.

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