Addio Mesolella, anima degli Avion Travel

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Fausto Mseolella

Fausto Mesolella, uno dei grandi musicisti italiani, chitarrista storico degli Avion Travel e anima di mille progetti, è morto oggi pomeriggio a 64 anni a Caserta dov’era nato. Era diventato professionista nel 1968 con i Condor e aveva poi collaborato con Augusto Martelli e Umberto Napolitano fino a trovar posto nel 1986 nella Piccola Orchestra Avion Travel, una delle realtà italiane più interessanti dell’era post rock.

Vincitori a sorpresa a Sanremo nel 2000 con Sentimento, gli Avion Travel non gli negano lavori paralleli con Nada, Alessio Bonomo, Andrea Bocelli, Patrizia Laquidara, Giorgio Conte.

Ci riprovarono con Dormi e sogna che finì nella bufera perché l’inizio strumentale ricordava da vicino un altro loro pezzo strumentale scritto per la colonna sonora di un film. Ci fu una concitata conferenza stampa. Alla fine andai da loro e dissi: «Ragazzi, ma non vi vergognate a venir qui a copiare da voi stessi, proprio qui dove tutti copiano da altri?». Al momento ci rimasero un po’ così, poi realizzarono e con Vessicchio si fecero grandi risate, che ricordammo a lungo.

Nel 2007 Mesolella compone la colonna sonora del film di Fabrizio Bentivoglio Lascia perdere Jonny, che vince il premio Morricone, qualche mese dopo l’attribuzione del premio Lunezia. L’attività con gli Avion Travel si divide quindi con la composizione di colonne sonore e vari progetti musicali che spaziano dal folk alla rilettura dei Pink Floyd, alla composizione di canzoni per altri, dalla Mannoia a Mannarino (che segue in tour), a Raiz degli Almamegretta al comico Stefano Benni, a Gianmaria Testa.

Premiato in varie occasioni dal Club Tenco, Mesolella aveva ricevuto nel 2015 il Premio Bindi per la sezione Artigiani della musica e lo scorso luglio il premio come migliore colonna sonora per il film 2 euro l’ora nella rassegna Est Film Festival.

La musica italiana ha perso con lui uno dei musicisti più sensibili, versatili, stimati e innovativi degli ultimi decenni.

Giò Alajmo

30 marzo 2017

Giò Alajmo ha la stessa età del rock'n'roll. Per 40 anni (1975/2015) è stato il giornalista musicale del principale quotidiano del Nordest, oltre a collaborare saltuariamente con Radio Rai, Ciao 2001, radio private e riviste di settore. Musicalmente onnivoro, è stato tra gli ideatori del Premio della Critica al Festival di Sanremo e ha scritto libri, piccole opere teatrali, e qualche migliaio di interviste e recensioni di dischi e concerti.

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