Ascolta “Sign Of The Times”, il nuovo singolo di Harry Styles

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Foto tratta dalla pagina Facebook di Harry Styles

Il grande giorno è arrivato. Finalmente anche Harry Styles, il più piccolo dei componenti della british boyband One Direction, oggi diventa “grande” con l’uscita del suo primo singolo da solista.
Un nuovo capitolo della sua vita, dopo un’esperienza unica fra X-Factor e gli stadi di tutto il mondo, che si pensa lo porterà molto in alto.

Il brano è già iniziaro a circolare nelle prime radio durante la notte italiana in Australia, per poi approdare in Europa. In apertura della prima vera e propria intervista sul suo primo “prodotto”, presentato a BBC Radio1 nello show condotto dall’amico Nick Grimshaw, Styles ha rivelato: «Mi sento come se fossi stato ibernato..ed ora è l’ora di dare la vita a qualcosa».
Harry ha definito questo brano il suo gioiellino, quello di cui va più fiero e a cui, probabilmente, rimarrà più legato… come successo con What Makes You Beautiful degli One Direction.

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Il brano inizia con note continue suonate al pianoforte e dopo pochi secondi il cantante inizia il suo spettacolo.
Come precedentemente detto, il singolo e l’album sentono una grande influenza del rock inglese anni ’70 e Sign Of The Times già lo dimostra.
Una melodia malinconica, diversa da quelle che ormai vengono create e presentate nel periodo odierno e soprattutto una dimensione totalmente diversa da quella a cui Styles è stato legato fino a questo momento. Una musicalità che non appartiene al mondo One Direction ma, che al primo ascolto, riporta subito a David Bowie.
In partenza qualcuno potrebbe quasi pensare ad una sorta di tributo al Duca Bianco, ma poi la canzone comincia a prendere sfumature e dimensioni diverse. Le chitarre e le atmosfere creano una sorta di bolla in cui la voce del giovane spicca senza particolari bisogni di sforzare le corde vocali.

Un ritmo molto dolce, cullante che poi vede dei crescendo che rimangono facilmente in testa.
Un singolo di lancio insolito proprio per la sua particolarità: alternativo, di un’altra epoca e che soprattutto riuscirà a colpire più generazioni.

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