I Pearl Jam suonano Neil Young ed entrano nella Rock and roll Hall of Fame

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Foto tratta dalla pagina ufficiale di Rock & Roll Hall of Fame

I Pearl Jam sono, ormai da molti anni, una delle band più amate, apprezzate e rispettate della scena musicale internazionale. Ma adesso, se fosse servito, è arrivata anche la consacrazione indiscussa:  il loro ingresso nella Rock and Roll Hall Of Fame. Come era prevedibile, la cerimonia è stata indimenticabile, soprattutto per due motivi: il discorso di presentazione di David Letterman e l’esibizione stessa della band capitanata da Eddie Wedder, che ha regalato una splendida versione di Rockin in The Free World di Neil Young.

Il simpatico e notissimo conduttore statunitense ha introdotto la band, che 11 anni fa aveva suonato un set di 10 canzoni nel suo spettacolo, con un discorso spiritoso, caustico e sentito, esattamente com’è nello stile Letterman.

Queste le sue parole: «Grazie. Siete molto gentili. Non posso neanche dirvi quale onore e privilegio sia per me essere uscito di casa. So che si pensava che Neil Young sarebbe stato qui. La gente mi guarda come se avessi qualcosa a che fare con questo. Perché Neil Young non è qui? La verità è che il povero ragazzo non può stare alzato a quest’ora. Questo è. Oppure ha ingoiato l’armonica, non sono sicuro.
Sono così eccitato e voi le sapete che per 33 anni, ogni sera, ho avuto modo di sperimentare la benedizione della musica dal vivo. Per 33 anni. Dalla gente nella Rock and Roll Hall Of Fame a gente che sarà, nella Rock and Roll Hall Of Fame e poi per i due anni successivi in avanti. La CBS mi ha beccato usare un copista e mi ha scaricato.
Quando tornai qui alle prove  e ascoltai di nuovo la musica dal vivo mi sono ricordato, Oh Dio che dono è la musica dal vivo. Conosco tutte queste persone e la mia band e Paul Shaffer erano tremendi. Mai prendere la musica dal vivo come qualcosa di scontato e questo è il messaggio che voglio darvi stanotte, ragazzi. È un piacere tornare qui per questo. Ad ogni modo, ho conosciuto Neil Young per molti, molti anni. Ci incontrammo molto fa su farmersonly.com. Nel 1988 incontrai molte delle persone che adesso suonano nei Pearl Jam, facevano parte di una band che si chiamava Mother Love Bone (applauso).
Poi, nel 1991, le cose nel mondo della cultura musicale cambiarono con un album intitolato Ten. Fu come un salmone che spuntava dalle acque del Pacifico del Nord Ovest. Aveva un rancore dentro, e fu apprezzato da venti e qualcosa persone che si sentivano spostate, inutilizzate e tagliate fuori. Avevo 50 anni e mi sentivo anche io incazzato e fu anche semplice ballarci ma questo è un altro discorso.
Poi, venne fuori che questi ragazzi dei Pearl Jam erano qualcosa di più di una band. Stavano vivendo davvero gli organismi culturali. Avrebbero riconosciuto l’ingiustizia e avrebbero combattuto per questo. Fosse stato per i diritti umani o per l’ambiente. Oppure per la povertà. Non hanno permesso che li lasciassero insensibili. Volevano combattere e reagire.
Nel 1994, questi giovani uomini hanno rischiato le loro carriere per andare contro queste persone viscide dagli occhi pungenti e assetate di sangue. Mi sto divertendo a dire questo. E poiché lo hanno fatto, poiché hanno combattuto le multinazionali, sono felice di dire, signore e signori, che oggi ogni biglietto per i concerti negli Stati Uniti è gratis. Sono molto generosi nell’animo. In realtà, ascoltando ciò, stasera l’intera galleria è piena degli ex batteristi del Pearl Jam. Alzatevi.
Vorrei dire alcune cose circa la musica di questo gruppo. La cosa bella di conoscere loro da così tanto tempo , è che li conosco sia come amici che come icone della cultura. E mi piacerebbe dire che un giorno spero di tornare qui per l’ingresso del mio amico Warren Zevon.
Ora, sto per leggervi una lista di canzoni e voi applaudirete e non usciremo di qui fino a domenica, quindi: Jeremy, Corduroy. Ora ce ne è una che mi piace, Yellow Ledbetter. Non è in Ten, poiché avevano  così tanto materiale buono che hanno deciso di non inserire questa canzone. Così, fu incisa successivamente, come Lato B. 20 anni dopo, è un inno. Un’icona musicale. Per un mucchio di persone, quella canzone sarebbe una carriera. Sirens, Given to Fly, Kung Fu Fighting. 
Questi ragazzi – avevo uno spettacolo televisivo – sono venuti 10 volte nel mio show nel corso degli anni. Ogni volta che loro erano lì, facevano esplodere il tetto della sala e non parlo in senso figurato. Per due anni ho fatto lo show senza il tetto su quel dannato teatro.
Conoscete la canzone Black. C’è stato un periodo nella mia vita in cui non riuscivi a smettere di fare il mimo su questa canzone. Ora gli dobbiamo un sacco di soldi. Giuro su Dio è tutto quello che sento dire nella mia testa. Continuo a chiedermi quante volte si ripete questo ritornello nella canzone. Alla fine sono dovuto andare dall’ipnotista per smettere di cantare questa canzone. Una notte durante lo spettacolo lo stavo facendo e la porta del palco di è aperta all’improvviso, attraversata da Eddie Vedder, che canta la canzone con Paul e la band. Poi venne verso di me e mi guardò dritto negli occhi dicendo: “Smettila di farlo”. E fui guarito, Signore e signori. Voglio raccontarvi una storia a cui sono molto affezionato. Riguarda l’amicizia con un ragazzo che ha fatto qualcosa per me che ricorderò per il resto della mia vita. Avevo ancora tre serate da fare e Eddie Vedder doveva cantare Better Man. Mi piace raccontarmi che era perché faceva rima con Letterman. C’era qualcosa di emozionante nell’aria perché realizzando il fatto che lo show stava per terminare e gli stavano dicendo addio, come ho detto prima la cosa che più mi manca è la musica da vivo ogni sera. Questo era nell’aria. Era palpabile.
Alla fine dello show, Eddie Vedder venne da me, mi ha dato in mano questa, e non so se riuscite a vedere ma questo è il nome di mio figlio. Mi ha dato questa lettera e mi ha detto: “Questa lettera è per tuo figlio, voglio che tu la dia a Harry”. Credo che abbiamo una foto di mio figlio, Harry (mostra una foto del ragazzo che fuma una sigaretta nel suo vecchio show)Guardatela, lo abbiamo portato nelle migliori cliniche per un intero anno durante il ginnasio.
E, se fai parte dello show business è facile ci sia una buona dose di cinismo in te, e sarei il presidente del club dei cinici tranne che per cose come questa. Questa lettera a mio figlio da parte di Eddie Vedder mi ha fatto gli ultimi tre spettacoli rimasti nel 2015. Vi leggerò questa lettera, se non vi dispiace.
“Ciao, Harry. Il mio nome è Eddie Vedder e sono un amico di tuo padre. Vorrei che tu avessi questa piccola chitarra per iniziare a suonarla. Provaci, fai un po’ di rumore, ti farò un accordo. Se imparerai anche una sola canzone su questa chitarra, te ne regalerò una migliore e più grande per il tuo compleanno. Forse una elettrica. Fammi sapere”. E mio figlio ama pescare, Eddie aggiunge qui, “Suonare la chitarra è come pescare. Pescare le canzoni. Buona fortuna, Harry, per tutto. Un abbraccio”. Venne fuori che mio figlio suona uno strumento a corde, ma è il violino- abbastanza vicino. Ci sono diverse ragioni per le quali queste persone sono nella Hall Of Fame, ma perdonatemi se, personalmente, questa è la più importante».

Dopo queste parole così profonde e accorate, che dicono veramente molto sulla bellezza e sula valore di questa band, Eddie e compagni hanno regalato uno mini show, cantando Alive, Given To Fly, Better Man e appunto il brano di Neil Young, Rockin’ in The Free World di Neil Young.

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