Se ne è andato anche Jonathan Demme, famoso regista statunitense: tra i suoi capolavori, ci sono gli indimenticabili Il silenzio degli innocenti (con cui aveva vinto il Premio Oscar) e Phidadelphia. Da sempre era molto attento a quanto avviene nel mondo del rock, firmando videoclip (più d’uno per Bruce Springsteen) e documentari, tra cui Stop making sense (1984) dei Talking Heads, Neil Young: Heart of Gold (del 2006) e Neil Young: Trunk Show (del 2009) e il recente Enzo Avitabile Music Life, incentrato sul sassofonista napoletano e presentato a Venezia nel 2012.
Demme è morto all’età di 73 anni per un cancro all’esofago, aggravato da alcune complicazioni cardiache: lo riferisce il sito di Variety.
Jonathan Demme era nato il 22 febbraio del 1944 a Baldwin nello stato di New York e aveva iniziato la sua carriera nei primi anni Settanta lavorando a film di scarsa qualità, che puntavano su scene violente ed esplicite per far colpo sul pubblico. Fu nel 1980, con il film Una volta ho incontrato un miliardario, che si fece apprezzare dalla critica, anche se la pellicola non riscosse particolare successo tra il pubblico. A partire dalla seconda metà degli anni Ottanta iniziò a firmare film di successo, da Qualcosa di travolgente (1986), con Melanie Griffith e Jeff Daniels, a Una vedova allegra… ma non troppo (1988), da The Manchurian candidate (2004) al recente Dove eravamo rimasti (2015) con Meryl Steep.