Pau Donés festeggia i 50 anni con “50 Palos”: «La vita è urgente»

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È stato pubblicato il mese scorso 50 Palos, progetto per la celebrazione dei 50 anni di Pau Donés e dei 20 anni degli Jarabe De Palo. Un doppio lavoro che si compone di un album e di un libro.
«50 Palos è un progetto musicale per la celebrazione dei miei 50 anni: è un disco, è un libro ed è un tour», racconta Donés. «È la storia di una persona che si chiama Pau Donés, che ha scandito la sua vita al ritmo di dischi e concerti. Quindi è una sola cosa e sarebbe difficile per me parlare separatamente di questi “50 palos”. Quando mi è stato diagnosticato il cancro, dopo l’operazione il medico mi aveva detto che avrei dovuto trascorrere 3 mesi senza praticare sport. Passato quel periodo, sono andato in montagna a sciare e per me è stato come un ritorno alla vita. L’emozione era talmente forte che sono caduto e mi sono procurato un trauma piuttosto forte all’occhio. La sera stessa sono andato in ospedale, per delle questioni relative alla mia malattia, ma portavo gli occhiali da sole perché mi vergognavo un po’. Il medico mi ha detto di toglierli e ha visto l’occhio tumefatto. Prima che me lo “sistemasse” però ho chiesto che mi venisse scattata una foto e quella è diventata la copertina dell’album e del libro: era un momento molto importante e ho voluto condividerlo con la gente per questo mio nuovo progetto».

Un periodo che certamente ha messo a dura prova Pau, che tuttavia continua a parlarne con il sorriso stampato sulle labbra: «Il cancro è una situazione che si vive in maniera molto diversa a seconda che lo si ha o non lo si ha. Se non lo hai pensi che sia una cosa terribile, se lo hai pensi che sia solo una malattia. Io ho un cancro, ho subito tre operazioni, eppure continuo a fare concerti, ho inciso un disco, ho scritto un libro. La malattia occupa soli 5 minuti all’interno della mia giornata: il tempo di parlarne un po’, ma poi torno a vivere. I momenti importanti della mia vita sono stati la morte di mia madre, la nascita di mia figlia, ma non il cancro, che non ha influenzato in alcun modo la mia musica.  Mi ha solo “obbligato” a tornare a vivere per un periodo la mia vita normale, godere di alcuni momenti di bellezza. La vita è urgente. Abbiamo paura della morte, perché non la conosciamo, ma abbiamo anche paura della vita, perché vivere implica fare delle scelte. Io non ho paura di nessuna delle due cose. Dobbiamo vivere intensamente, senza perdere il nostro tempo fingendo di essere ciò che non siamo. Io credo di essere un buon compositore e un buon artista, le cui canzoni sono state la colonna sonora della vita di tanta gente. Lo so e questo mi basta: non devo atteggiarmi come tale, perdendo il mio tempo indossando una maschera».

Infine, un’ultima battuta sulla “felicità”: «La felicità è uno stato di piacere massimo e permanente, impossibile da raggiungere. L’obiettivo della mia vita è godere di alcuni piccoli momenti di felicità, come è già successo».

Ecco un video in cui Pau Donés parla delle collaborazioni nel disco con Lorenzo Jovanotti, Noemi, Francesco Renga e Kekko Silvestre.

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