Rivoluzione Fender: via il palissandro dalle chitarre

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Fender palissandro

Ad inizio 2017 sono entrate in vigore le nuove norme per la raccolta ed il commercio del palissandro da parte del CITES (Convenzione internazionale sul commercio delle specie a rischio di estinzione): prima dell’approvazione di questo nuovo regolamento europeo, infatti, solo poche specie arboree da cui si ricava il cosiddetto “legno di rosa” erano tutelate, mentre adesso tutti gli alberi da cui si ricava questo tipo di legno sono protetti dalla Cites. Questo, ovviamente, ha avuto e avrà conseguenze anche su uno dei maggiori mercati che fanno uso del palissandro, ovvero gli strumenti musicali. Le case più note si sono già mosse da tempo per trovare un’alternativa, e adesso è arrivata la conferma da parte della regina delle case costruttrici di chitarre, la Fender, che ha annunciato la sparizione dal proprio catalogo dei prodotti con parti in palissandro, per lasciare spazio a nuovi tipi di legno dalle minori restrizioni burocratiche.
Nello stabilimento messicano di Ensenada il palissandro sarà sostituito col pau ferro, che per estetica e suono sembra essere molto simile al suo predecessore, tanto che ha perfino il “soprannome” di palissandro boliviano.
Ma occhio a giudicare in maniera affrettata, perchè questo non è un ripiego al ribasso, perchè questo tipo di legno è usato da molto tempo per produrre una delle chitarre più famose dell’intero catalogo Fender: la Stratocaster signature di Stevie Ray Vaughan.
Non saranno solo le Fender Mexico a subire questo cambio epocale: anche le classiche American si troveranno ad avere le tastiere in ebano, materiale comunque da sempre utilizzato per gli strumenti musicali di fascia alta.

Questo non è che il primo passo di quella che si potrebbe prospettare come un’autentica rivoluzione nel campo della costruzione degli strumenti musicali e, ovviamente, del loro suono. Chissà se per evitare le lungaggini amministrative sull’utilizzo del palissandro anche gli altri grandi marchi come Gibson, Ibanez ecc, opteranno per una soluzione più sostenibile e con meno ostacoli burocratici.
Fender, per evitare ulteriori problemi (le frontiere hanno visto interi carichi bloccati per settimane e la produzione cinese è stata ferma un intero mese, causando forti ritardi nella catena della lavorazione) è corsa ai ripari, optando per una soluzione sostenibile dal punto di vista ecologico e qualitativo, anticipando le possibili mosse dei rivali.

Assisteremo ora alla corsa per gli ultimi modelli disponibili da parte dei fan del manico in palissandro? Le chitarre usate con tastiere in rosewood aumenteranno di valore? Queste sono cose che potremo scoprire nel corso dei prossimi mesi, se non anni.
Nel frattempo, visto che l’abbiamo citato, godiamoci le dita magiche di Stevie Ray Vaughan sulla tastiera in pau ferro della sua Stratocaster.

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Nato a Roma nel 1984, ma vivo a Venezia per lavoro. Musicista e cantante per passione e per diletto, completamente autodidatta, mi rilasso suonando la chitarra e la batteria. Nel tempo libero ascolto tanta musica e cerco di vedere quanti più concerti possibili, perchè sono convinto che la musica dal vivo abbia tutto un altro sapore. Mi piace viaggiare, e per dirla con le parole di Nietzsche (che dice? boh!): "Senza musica la vita sarebbe un errore".

2 COMMENTI

  1. Palissandro,Swietenia,entandrophragma,o Pau Ferro poco importa, basta che il Funk rappresentato dalle Fender non si fermi per colpa di una tastiera! XD

  2. Il palissandro verrà usato anche in futuro, le aziende dovranno solo certificarlo per garantirne la provenienza lecita.
    Chi ha scritto questo articolo è inqualificabile, dovrebbe cambiare hobby e darsi all’uncinetto piùttosto che diffondere castronerie sul web.

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