Quando un padre. Il capitalismo ha un cuore (d’oro)

Carriera e buoni sentimenti in lotta con la malattia di un bambino

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Quando un padre
di Mark Williams
con Gerard Butler, Willem Dafoe, Gretchen Mol, Alison Brie, Alfred Molina, Dustin Milligan
Voto: Spudorato

Il cacciatore di teste Butler, agli ordini (e forse futuro erede del regno) dello squalo Dafoe, passa la sua vita al telefono in un grattacielo a dirigere una squadra che offre manager alle aziende (o li elimina, anche con metodi molto sporchi). C’è la crisi… Ovviamente trascura la famiglia. Tutti i luoghi comuni del genere (moglie paziente ma al limite, vita sessuale così così, stress, figli svagati o infelici) sono rispettati, compresa la classica tirata “non ci sono mai perché lavoro tutto il tempo per potervi pagare tutto questo”. Ecco che il primogenito si ammala: leucemia. E il cacciatore di teste, che è anche un buon padre, si dedica al bambino (che avrebbe voluto fare l’architetto e prima di morire vorrebbe visitare famose architetture) anche a scapito del lavoro. E questo opera in lui una conversione. Quando un padre è così programmaticamente kitsch nel binomio squalo affamato/padre spaventato che in certi momenti stupisce e insinua che sotto l’architettura strappalacrime di taglio tv si celi qualcosa di più. Non c’è, a parte la sensazione di assistere a qualcosa di scritto da un guru del pensiero positivo applicato all’etica del venditore. Perché anche il capitalismo ha un cuore (d’oro).

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