Amy Winehouse, l’ultima diva

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«AMY ERA MOLTO DIVERSA DA COME LE PERSONE LA DIPINGEVANO. SÌ, OGNI TANTO PERDEVA LA TESTA PERCHÉ FACEVA USO DI DROGHE, MA ERA ANCHE UNA RAGAZZA MOLTO INTELLIGENTE, SPIRITOSA, DIVERTENTE. LA GENTE PERÒ NON VEDEVA QUESTO LATO DEL SUO CARATTERE» (LILY ALLEN).

Sei anni fa moriva una delle voci soul più belle di tutti i tempi, Amy Winehouse. Un’artista unica e sincera ma nello stesso tempo ribelle e trasgressiva. Amy se n’è andata il 23 luglio 2011 nella sua casa al numero 30 di Camden Town, uccisa dal successo… quel successo che l’aveva prima portata nell’Olimpo delle star e poi l’aveva fatta sprofondare nella dipendenza da alcol e droghe.
Abbiamo deciso di ripercorrere la sua breve (ma intensa) carriera attraverso i brani che l’hanno resa la diva del soul.

STRONGER THAT ME 

Tratto dal disco Frank è il primo singolo della sua carriera. “Don’t you know you supposed to be the man?” canta Amy nella prima strofa, come a voler dire: “smettila di fare la primadonna e prenditi cura di me”. Il singolo riesce a raggiungere il 71° posto nella UK Singles Chart.

REHAB

Primo singolo tratto dal disco Back To Black. Nel 2011 la canzone finisce all’ottava posizione della classifica “100 Best Songs of the 2000s” della rivista Rolling Stone.
Rehab è anche la canzone che apre l’esibizione, andata in scena due giorni dopo l’uscita da una clinica nella quale era entrata per un enfisema polmonare, a Hyde Park in occasione dei 90 anni di Nelson Mandela.

LOVE IS A LOSING GAME

La canzone è una metafora in cui l’amore è identificato come un gioco, che la protagonista (Amy) sta perdendo. Questo brano lascia capire chiaramente la profonda tristezza che affliggeva Amy

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BACK TO BLACK

È uno dei suoi più grandi successi. Il testo della canzone è veramente straziante al punto che Amy, alla fine della sua carriera, si rifiuta di cantarla live. «Il fatto che negli ultimi anni le riuscisse penoso cantare Back To Black dimostra che stava prendendo le distanze da quelle situazioni come le aveva prese dalle droghe pesanti», racconta il padre. Con il brano Back To Black Amy vince nel 2008 cinque Grammy Awards.

BODY AND SOUL

Sappiamo che non è un suo brano ma c’è da sapere che nel 2011 Bennett e Amy hanno inciso una loro versione del pezzo. «Quel giorno era emozionata Amy, e non solo perché io ero da sempre il cantante preferito di suo padre. Mancavano pochi minuti all’inizio delle registrazioni e lei era nervosissima», ricorda Bennett. «Non stava ferma un attimo, aveva le farfalle nello stomaco, il volto teso, il cuore a mille. Sono sintomi che conosco bene. In quei momenti sembra che il mondo ti stia per crollare addosso, poi inizi a cantare e il battito torna regolare, prendi fiato e la tensione si scioglie. Io la chiamo la paura dei giganti. Più un artista è grande e più grande è l’ansia che deve sconfiggere prima di una esibizione. L’emotività di Amy mi ha ricordato quella di Sinatra. In camerino, Sinatra era uno straccio, poi saliva in scena e tirava fuori gli artigli del fuoriclasse, la tempra d’acciaio».
Il singolo, uscito per la Sony, ha vinto il Grammy Awards nella categoria “Pop Duo/Group Performance”.

YOU KNOW I’M NO GOOD

You Know I’M No Good ha chiuso la scaletta del suo ultimo concerto. È il 18 giugno 2011 e Amy si esibisce al Tuborg Festival a Belgrado davanti a oltre 20.000 spettatori, ignara che quella sarà la sua ultima esibizione.. Amy è fuori di sé, biascica le parole (tutte fuori tempo) ed esce continuamente di scena, ma i manager la spingono a continuare il concerto (…che per contratto deve durare almeno 70 minuti). Il 19 giugno vengono cancellate tutte le date europee del tour. 34 giorno dopo la morte.

Ciao Amy.

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