Le otto canzoni che Noel Gallagher porterebbe su un’isola deserta

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Noel Gallagher

Arriverà sul mercato a novembre il nuovo disco di Noel Gallagher. A rivelarlo lo stesso artista durante un’intervista per RadioX. A domanda diretta del conduttore John Kennedy il rocker di Manchester ha risposto: «Uscirà il 9 novembre, così mi è stato comunicato»

Nell’attesa vi proponiamo questa playlist, stilata dal rocker di Manchester durante un’intervista concessa a BBC Radio 4 nell’estate del 2015, con le otto canzoni che porterebbe su un’isola deserta.

THE SEX PISTOLS, PRETTY VACANT

«Never Mind The Bollocks Here’s the Sex Pistols è probabilmente l’album più importante di tutti i tempi. Perché? Perché ha riacceso la cultura giovanile».

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DAVID BOWIE, LET’S DANCE

«David Bowie lo metto sullo stesso livello di John Lennon e Bob Dylan e tutti i più grandi. A metà degli anni Ottanta ci incontravamo in casa di questo mio amico, Paul Kelly si chiamava, ed eravamo tutti disoccupati. E la differenza tra la cultura della disoccupazione di allora e la cultura della disoccupazione di oggi è che allora non c’era nulla da fare durante il giorno. Oggi puoi startene lì seduto e vivere con il sussidio, fumare e guardare Cash in the Attic. Allora dovevi divertirti con i funghetti magici, questo e quello. Ricordo bene che una sera c’era questa cosa in TV, The five-minute profile: David Bowie. Non avevo mai fatto caso a David Bowie, non significava molto per me. E non avevo mai sentito la canzone Heroes prima di allora. Mi lasciò a bocca aperta. Feci: “Wow! È straordinaria!”. L’unico motivo per cui per questa playlist non ho scelto Heroes è che mia moglie, l’adorabile Sara, stamane mi ha detto: “Sceglierai Let’s Dance di David Bowie, vero? Come? Sceglierai Heroes? Scegli Let’s Dance. Me la fai ascoltare tre volte alla settimana, hai rovinato la canzone, ora la odio per quante volte la metti su. Non andare a Desert Island Discs senza mettere Last Dance!”».

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PINK FLOYD, NOBODY HOME

«Conosco tutte le parole delle canzoni dell’album The Wall dei Pink Floyd. Potrei cantarle in sequenza immediatamente. Mi piacerebbe molto incontrare Roger Waters. Il suo modo di comporre canzoni è così semplice, ma la storia è talmente grandiosa e il tutto è talmente epico che mi piacerebbe saper scrivere un album così, un concept album. Penso che prima dovrei diventare estremamente presuntuoso, sai. Questo brano si chiama Nobody Home. Mi fa piegare la testa. Forse ho provato a copiarla tre volte, ricordo. Roger Waters, se sei in ascolto: un giorno ti leccherò la faccia!».

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THE SMITHS, HAND IN GLOVE

«Lavoravo in un negozio di stampa serigrafica. La radio era sempre accesa. Un pomeriggio misero su gli Smiths. Sentii Hand in Glove e mi chiesi: “Wow! Cos’è questa?”. Amavo quella canzone perché fu il loro primo singolo. Fu importantissima per la musica in questo paese, specie per la musica alternative».

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A GUY CALLED GERALD, VOODOO RAY

«Dopo il punk rock, la acid house fu la terza esplosione della cultura giovanile. Ebbe luogo nel 1987 all’Hacienda, locale situato a 40 secondi a piedi da casa mia. Ricordo che una sera andai lì. Ovviamente non mi ero mai fatto di ecstasy. Ricordo che pensai: “È una scemenza questa, come fa ad essere musica questa? Non ci sono parole! È solo drum machine e non riesco a sentire nient’altro”. Poi presi l’ecstasy e tornando a casa pensai: “Questa è la cosa più grandiosa che abbia mai sentito in vita mia”. Questa canzone che state per sentire si chiama Voodoo Ray di un certo Gerald, che si faceva chiamare A Guy Called Gerald».

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U2, WITH OR WITHOU YOU

«The Joshua Tree all’epoca della sua pubblicazione fu ritenuto l’ennesimo disco, ma se lo riascolti ora è onestamente uno dei più grandi lotti di canzoni che siano mai stati scritti da una band. Amo gli U2 e non lo so… se non li capisci non li capisci. E dovresti vergognartene. Questa è With or Without You, una delle più grandi canzoni mai scritte».

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THE RONETTES, BE MY BABY

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THE BEATLES, TICKET TO RIDE

«La cosa più grande che ci sia mai stata nel mondo della musica».

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