Una puntualizzazione dei promoter di Rock in Roma sull’organizzazione del festival

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Rock in Roma

Dall’organizzazione di Postepay Sound Rock in Roma riceviamo e pubblichiamo integralmente:

A distanza di qualche giorno dall’evento “sold out” dei Red Hot Chili Peppers al Postepay Sound Rock in Roma il 20 Luglio, al quale hanno partecipato circa 30.000 persone, dopo aver letto le critiche mosse dalla webzine Spettakolo.it nei confronti dell’organizzazione del Festival attraverso l’articolo Red Hot Chili Peppers a Roma: quando un concerto diventa un incubo, si puntualizza come segue.
Lunedì 17 Luglio 2017 è stata pubblicata una nota con tutte le info utili sul sito del Festival www.rockinroma.com e sui canali social del Festival, in primis; la stessa è stata inviata a tutti coloro che avevano acquistato il biglietto su Ticketone; è stata ripresa dai principali organi di stampa (dalle maggiori testate giornalistiche come Ansa, a tutti gli altri da La Repubblica al freepress Leggo – compreso il sito Spettakolo) – tale informativa raccomandava a tutti i possessori del biglietto di recarsi sul luogo dell’evento con largo anticipo (e di evitare – laddove possibile, di precipitarsi ad arrivare ad un’ora dall’inizio del concerto) proprio in considerazione del grande afflusso previsto.
A tal proposito si ricordano qui – nell’ordine, tutti i servizi messi a disposizione dall’organizzazione per raggiungere/lasciare l’Ippodromo delle Capannelle il 20 Luglio senza dover prendere un mezzo proprio:
Servizio treni: in accordo con Trenitalia, il Festival ha messo a disposizione 8 treni speciali al costo di 3€ (4 in direzione Ciampino, 4 in direzione Stazione Termini), con partenze da 25 minuti dopo la fine del concerto, gli ultimi 4 dei quali partiti SEMIVUOTI. Per l’andata, era possibile prendere un treno da Termini in direzione Albano Laziale, Frascati, Ciampino o Velletri al costo di 1€.
Servizio navetta: in accordo con Eventinbus, il Festival ha predisposto 5 bus-navetta con partenze da 40 minuti dopo la fine del concerto. Inoltre, i posti auto erano sufficienti a coprire la metà dei circa 30 mila presenti, considerando un rapporto pari a 1 automobile = almeno 2 persone.
Il sig. Vincenzo Cozzolino, nel secondo paragrafo dell’articolo sopracitato, scrive “La naturale conseguenza di questo fatto (l’assenza di posteggi, ndr) è stata che in tantissimi sono stati costretti a parcheggiare la macchina su marciapiedi e piccole piazzole nell’arco di due/tre chilometri. Le centinaia di vigili presenti all’evento hanno iniziato ovviamente a multare tutti coloro che avevano lasciato l’auto in zone non autorizzate, e alla domanda della nostra lettrice su dove dovesse parcheggiare, le è stato risposto che «il concerto non andava fatto lì e che l’organizzazione era stata folle nel non considerare tale mole di persone». Morale della storia: in molti hanno dovuto abbandonare la speranza di partecipare al concerto dopo ore di ricerca ossessiva di un posto auto e il pericolo di investire i tanti fan che raggiungevano a piedi l’Ippodromo da distanze notevoli.”
A tal proposito, il Festival desidera specificare che: il P7 (parcheggio Stazione Anagnina) – al momento dell’inizio del concerto, aveva moltissimi posti auto ancora disponibili. L’Organizzazione ribadisce che non è mai stato comunicato il riempimento di tutti i posteggi. Arrivando a ridosso di un grande evento live è prevedibile trovare al completo i posteggi più vicini all’Ippodromo ma questo non giustifica certamente parcheggiare auto e moto in divieto di sosta.
Il giornalista scrive anche che la Signora Annina “ci segnala che, arrivata alle 20:00, quindi con un’ora e mezza di anticipo rispetto all’inizio dell’esibizione, ha trovato una situazione surreale, con file chilometriche e parcheggi adibiti alla sosta completamente esauriti, tanto che ad una donna incinta è stato impedito di entrare nel parcheggio disabili.” Partendo dal presupposto che la verifica delle fonti dovrebbe essere la prima regola da seguire per un giornalista, il Festival ricorda che il parcheggio “riservato ai disabili” è, per sua stessa definizione, destinato esclusivamente ai disabili.
È un vero peccato che ogni volta che si cerca di organizzare un evento di rilevanza nazionale, si debbano ricevere critiche che accrescono solo animosità e non sono (sempre) costruttive. Tutti coloro che hanno raggiunto l’Ippodromo in treno sono rimasti soddisfatti del servizio, a indicare che gli appelli a lasciare l’auto a casa e raggiungere la venue con mezzi alternativi messi a disposizione del Festival – sono stati ascoltati.
Per concludere, il Festival accetta le critiche e cerca di anno in anno di imparare da queste e, quindi – di migliorarsi. In occasione di questo articolo però è sembrato giusto dare una risposta – dati alla mano, per tutelare l’immagine del Festival e non solo – anche la sua buona volontà.
L’organizzazione, infine, coglie l’occasione per ringraziare le migliaia di fan che hanno permesso di rendere il concerto dei Red Hot Chili Peppers un evento unico a Roma, e che sono e saranno sempre il motore pulsante delle attività del Festival.

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Noi di Spettakolo per abitudine diamo spazio a chiunque abbia qualcosa da dire. Quindi se ci sono state delle critiche, riteniamo giusto offrire una possibilità di replica. Riguardo il concerto dei Red Hot Chili Peppers ci erano state segnalati diversi problemi organizzativi, in particolare riguardo in parcheggi, e abbiamo ritenuto doveroso darne conto. Non per il semplice gusto di fare polemica, ma perché riteniamo che quando una persona paga un biglietto, è giusto che abbia in cambio un servizio adeguato. Ora arriva questa replica, peraltro dai toni civili, quindi la pubblichiamo integralmente. Così chi c’era ha entrambe le visuali e potrà farsi una propria idea in modo più corretto.

Spettakolo! nasce nel 2015 e si occupa di cinema, musica, travel, hi-tech. Alla Redazione di Spettakolo! collaborano varie figure del mondo del giornalismo (e non) desiderose di raccontare tutto ciò che per loro è "spettacolo" (appunto).

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