“Bruce, che spettakolo!”, un fantastico pamphlet sul Boss di Patrizia De Rossi

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Grrowing' Up
Bruce Springsteen a San Siro il 3 luglio 2016 ©Riccardo Medana

Si intitola Bruce, che Spettakolo! E quella “k” non è stata messa lì a caso. Infatti Patrizia De Rossi, tra i massimi esperti italiani in fatto di Bruce Springsteen, ha ricavato questo voluminoso (416 pagine) pamphlet dai tanti post che in circa due anni e mezzo ha pubblicato sul nostro sito. Per Patrizia, Bruce  è molto più di un idolo: lo segue e lo studia fin da quando frequentava l’università: è laureata in Letteratura Nordamericana con una tesi intitolata La poesia di Bruce Springsteen.

Bruce, che spettakolo!

Da allora lo ha seguito ovunque nel mondo, spesso ha scritto di lui (non solo per il blog, ma pubblicando qualche anno fa una ricerca molto interessante intitolata Bruce Springsteen e le donne), ne ha studiato i testi delle canzoni ed è informatissima “sui fatti”. Ecco perché questo libro merita di essere letto. Noi di Spettakolo.it chiaramente siamo orgogliosi che da una nostra costola sia nato un lavoro così interessante, che non può mancare nella libreria di tutti gli springsteeniani doc. Per acquistarlo, basta cliccare qui.

Bruce, che spettakolo!Qui di seguito, potete leggere l’introduzione a Bruce, che spettakolo! scritta da Massimo Poggini

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Dicembre 2014. Non ricordo il giorno, ma grosso modo mancava una settimana a Natale. Assieme ad alcuni amici e colleghi, avevamo deciso che il 2 febbraio, un lunedì, sarebbe andato online Spettakolo.it, il sito a cui stavamo lavorando da un po’. L’ossatura stava prendendo forma. Una delle sezioni del sito si sarebbe chiamata “area fan”: spazi dedicati in modo continuativo ad alcuni dei personaggi più significativi (o meglio, che ci piacciono di più) della scena pop/rock italiana e internazionale. Poteva mancare Bruce Springsteen? Certo che no! D’accordo, ma a chi affidarlo? Il fatto è che, pur chiamandosi “area fan”, nella nostra idea quegli spazi non dovevano essere gestiti da fan con le fette di mortadella sugli occhi, bensì da un grande esperto del personaggio in questione che ne conosce a menadito la storia, che fosse costantemente aggiornato sulle sue vicende personali e artistiche, e al tempo stesso capace di un’analisi critica delle sue opere. Insomma, altro che fan: ci voleva un fior di professionista con le palle!
Date retta a uno che il mondo dello showbiz lo frequenta da oltre 40 anni e che con i fan spesso ha avuto a che fare in modo molto ravvicinato e talvolta conflittuale: figure di questo tipo ne esistono pochissime. Perlopiù sono del genere “so tutto io”, cioè spocchiosissimi. Oppure hanno la puzza sotto il naso. O sono quel tipo di fan che si strappa i capelli appena sente nominare il suo idolo, e a questo punto guai soltanto a dire che non è il più bello, il più bravo, il più geniale di tutti. Ergo, mica facile trovare la persona giusta.
Stavo riflettendo su questo quando si è accesa la lampadina: Patrizia De Rossi, la persona giusta è lei! Come avevo fatto a non pensarci subito? Tra l’altro, con Patrizia ci conosciamo da una vita. Tra i vari libri che ha scritto, c’è anche il primo uscito in assoluto su Ligabue, Certe notti sogno Elvis (1995). Lo avevo letto con grande attenzione quando, quattordici anni dopo, la Rizzoli mi aveva commissionato una biografia sul Liga.
Così come qualche mese prima di quel giorno di dicembre avevo letto con molto interesse Bruce Springsteen e le donne, altro volume firmato da Patrizia, in cui la vicenda umana e artistica del Boss viene analizzata da una prospettiva fino a quel momento inedita: un libro sulle donne di Springsteen, reali o che ha raccontato nelle canzoni. Un universo, il suo, fortemente maschile. Da alcuni addirittura ritenuto, addirittura, quasi machista. Fino a quando non è arrivata Patrizia a farci aprire gli occhi: in realtà Bruce ha tratteggiato personaggi femminili memorabili. La Mary di Thunder Road, Rosalita, la Crazy Janey di Spirit in the Night, la Sandy di 4th of July, Asbury Park e tante altre.
Osserva Patrizia: «Tutti (o quasi) i numerosi personaggi femminili che abbiamo incontrato nell’intera produzione springsteeniana, confluiscono in un unico carattere, quello della jersey girl». E la jersey girl per eccellenza ha un nome e un cognome: Patti Scialfa, una musicista/sposa/mamma che dal 1984 è al fianco (si badi, al fianco, non all’ombra) di Bruce Springsteen.
Chiaro, insomma, che De Rossi è una che la materia la mastica bene. E non da oggi: è laureata in Letteratura Nordamericana con una tesi intitolata La poesia di Bruce Springsteen. Che detiene un altro primato: è stata la prima in Italia dedicata all’artista del New Jersey.
Soddisfatto per aver individuato la persona giusta, quel giorno di dicembre chiamo Patrizia. Ho già detto che ci conosciamo da una vita, anche se in realtà non ci frequentiamo molto: lei romana “de Roma”, io umbro cresciuto in Liguria e trapiantato a Milano. Quindi non ci giro troppo intorno, vado subito al sodo spiegandole in pochi minuti quel che ho in testa. Ovviamente chiudo il discorso dicendole di prendersi qualche giorno per pensarci. Lei, essendo una donna dalle idee chiarissime, dice che non ha bisogno di pensarci, che la cosa le piace e la fa volentieri.
La faccio breve: sono passati due anni e mezzo da quando Spettakolo.it è online, in questo tempo siamo cresciuti e abbiamo conquistato la fiducia di un numero sempre crescente di lettori. Questo in parte anche grazie a Patrizia e ai suoi post, che hanno raccontato Bruce in ogni sfaccettatura, per di più dando spesso notizie in anteprima o analizzando fatti che lo riguardano con un occhio attento e grande curiosità. Springsteen trascorre un weekend a Roma con Patti? C’è una mostra su di lui nel New Jersey? Suona in un localino di Asbury Park? Fa una lettura in un’università? Una sua chitarra viene messa all’asta per beneficienza? Patrizia lo sa e in Italia è quasi sempre la prima a raccontarlo, arricchendo il tutto con aneddoti o analisi mai banali.
Ora quegli articoli li ha raggruppati in questo libro. Che ovviamente diventa un motivo di orgoglio in più per il sottoscritto, per il semplice fatto di aver avuto l’idea giusta. Ma anche per il sito, che può avvalersi di una collaboratrice così brava e preparata. Ed è un libro che ai fan del Boss piacerà senz’altro. Prima di tutto perché la scrittura è sempre agile, conseguentemente la lettura è divertente. In seconda battuta perché contiene parecchie chicche, racconti di concerti, osservazioni acute, momenti di vita e a tratti ci mostra un uomo, un musicista diverso da quello che pensavamo di conoscere.
Buona lettura.

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