Il rag. Ugo Fantozzi, simbolo dei perdenti, dal 3 luglio non è più con noi, ma non sarà mai dimenticato. Generazione dopo generazione le imprese tragiche e divertenti del piccolo impiegato frustrato di una grande azienda continuano a far sorridere il pubblico italiano che si riconosce in lui. Il suo inventore Paolo Villaggio, grande attore e autore, è ricordato dal MIC con quattro film che ripercorrono la sua carriera al di fuori della maschera di Fantozzi. Uomo colto e di buone letture il comico genovese ha lavorato non solo nel genere della commedia brillante, ma anche nel cinema impegnato, quello dei grandi registi Fellini, Monicelli, Olmi, che gli ha dato la possibilità di dimostrare la sua arte recitativa.
Villaggio è chiamato nel 1970 da Mario Monicelli per Brancaleone alle crociate (in programma mercoledì 30 agosto e domenica 3 settembre) seguito del mitico L’ armata Brancaleone, dove si distingue nel ruolo di un buffo mercenario tedesco (molto simile al professor Kranz di televisiva memoria) che deve vedersela con il cavaliere Vittorio Gassman da Norcia. Dopo l’assegnazione del Leone d’Oro alla Mostra di Venezia nel 1992, Ermanno Olmi l’anno dopo gli affida il ruolo principale, quello di un colonnello in pensione in Il segreto del bosco vecchio ispirato a un racconto di Buzzati (giovedì 31 agosto e sabato 2 settembre), grande prova d’interprete in un’opera certamente non facile. Nel 1990 Federico Fellini gli regala la soddisfazione più grande con La voce della luna al fianco di Roberto Benigni (venerdì 1° e domenica 3 settembre), ultimo film diretto dal geniale regista incentrato sulla volgarità della società italiana degli anni Novanta. Per il personaggio del paranoico prefetto Gonnella Villaggio si aggiudica il David di Donatello. Il mini ciclo propone ancora il 29 agosto e il 2 settembre Ho vinto alla lotteria di Capodanno del 1989 di Neri Parenti con l’attore impegnato nei panni di uno sfortunato giornalista di un quotidiano che perde il biglietto vincente della lotteria.