Ermal Meta. Quattro anni fa a casa di Stefano

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Ermal Meta
Ermal Meta

Ermal Meta l’ho conosciuto esattamente 4 anni fa, l’11 gennaio 2014. È un anniversario che mi piace ricordare, perché nel frattempo Ermal è cresciuto parecchio e credo che abbia ampi margini per salire ancora più in alto.
Ricordo bene la data e persino l’ora del nostro primo incontro “de visu” perché quel giorno, un sabato, andai a vedere un concerto molto particolare di Niccolò Bossini, ex chitarrista di Ligabue. Bossini stava facendo un tour piuttosto bizzarro, intitolato #acasatour2014: si esibiva a casa di amici, davanti a poche decine di persone. Quel giorno suonò a casa di Stefano, nella semi-periferia sud di Milano. Eravamo una quarantina in tutto, contando anche i tecnici e i musicisti. Il concerto era fissato per le 17, io arrivai un po’ prima. Niccolò stava bevendo una birra in un bar lì vicino con alcuni amici. Me li presentò. Uno di loro era Ermal Meta. Sapevo che era stato uno dei componenti de La Fame di Camilla, ma il gruppo si era sciolto già da un annetto. Gli domandai cosa stava facendo e lui rispose con due parole: «Sto scrivendo». Dopo qualche secondo sottolineò: «Sto lavorando sodo». Non c’era spocchia in quelle parole, ma guardandolo negli occhi si capiva che era avvero determinato.

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Un paio d’anni dopo sarebbe tornato a Sanremo, stavolta da solo, tra le “nuove proposte”. Si piazzò terzo con Odio le favole, facendo comunque un figurone.
Per l’edizione del 2017, come sanno anche i muri, è stato selezionato tra i “big”. Un mesetto prima del Festival, quando ancora erano in pochi a filarselo, dissi alla Mescal che mi sarebbe piaciuto affidargli una sorta di diario quotidiano da scrivere durante quella che per un cantante che vi partecipa è la settimana più pazza dell’anno. Dopo un paio d’ore, mi richiamò Manuela Longhi per dire che l’idea a Ermal piaceva. E lui fu di parola: in mezzo a tutto quel casino trovò il tempo per raccontarci come stava vivendo quel delirio (in fondo trovate i link dei vari post pubblicati su Spettakolo).
Cosa è successo da quel momento in avanti è noto: per Ermal Meta il 2017 è stato un anno davvero fantastico. Dischi d’oro e di platino, un neverending tour quasi sempre all’insegna del tutto esaurito, collaborazioni prestigiose, premi e riconoscimenti, un capodanno con tre show in altrettante città nel giro di 24 ore. Ora torna a Sanremo, stavolta in coppia con Fabrizio Moro. E poi il Forum di Assago… A proposito, lo so che chi si loda si imbroda, ma vado particolarmente fiero di aver chiuso un post scritto subito dopo averlo visto in concerto all’Alcatraz con queste parole: «Sono sicuro che il prossimo giro in questa zona sarà al Forum. E non per una toccata e fuga. Perché la favola di Ermal è destinata a sorprendere sempre più persone».
Certo, mica era necessario avere facoltà divinatorie per scrivere quelle parole. Che Ermal Meta sia l’autentico “the next big thing” (anche se ormai “next” mica tanto) della nostra canzone è facile da intuire: basta, come feci quel giorno a casa di Stefano, guardarlo negli occhi per capire che dentro ha una determinazione incredibile. Poi è un grande autore. E il bello è che non se la tira. Aggiungo che è stato anche fortunato a ritrovarsi nella situazione discografica “giusta”, con una piccola etichetta magari senza grandi possibilità economiche, ma che gli dedica tutte le attenzioni del caso e non lo manda allo sbaraglio, dandogli il tempo e la possibilità di crescere passo dopo passo, come è giusto che sia.
Ora vediamo cosa succederà a Sanremo. La canzone non l’ho ancora sentita, ma non credo che ci torni soltanto perché non aveva niente di meglio da fare. Poi c’è il Forum. E dopo?
Nel frattempo, se ne avete voglia, potete rileggere i post che scrisse per Spettakolo un anno fa. Ecco i link…
Il caos calmo delle settimane che precedono Sanremo (27 gennaio 2017)
Sanremo. Un caffè, la passerella davanti all’Ariston e la “nudità” quando sali sul palco (7 febbraio 2017)
A Sanremo si dorme poco, si corre tanto e si cazzeggia dietro le quinte (8 febbraio 2017)
Ecco perché stasera canto “Amara terra mia” di Modugno (9 febbraio 2017)
Sanremo 2017. Il premio delle cover? Una graditissima sorpresa (10 febbraio 2017)
Il lupo continuerà a correre anche dopo Sanremo (11 febbraio 2017)

Massimo Poggini è un giornalista musicale di lungo corso: nella seconda metà degli anni ’70 scriveva su Ciao 2001. Poi, dopo aver collaborato con diversi quotidiani e periodici, ha lavorato per 28 anni a Max, intervistando tutti i più importanti musicisti italiani e numerose star internazionali. Ha scritto i best seller Vasco Rossi, una vita spericolata e Liga. La biografia; oltre a I nostri anni senza fiato (biografia ufficiale dei Pooh), Questa sera rock’n’roll (con Maurizio Solieri), Notti piene di stelle (con Fausto Leali) e Testa di basso (con Saturnino) e "Lorenzo. Il cielo sopra gli stadi", "Massimo Riva vive!", scritto con Claudia Riva, "70 volte Vasco", scritto con Marco Pagliettini, e "Lucio Dalla. Immagini e racconti di una vita profonda come il mare".

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