La Gibson versa in serie difficoltà economiche e rischia la bancarotta

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Gibson

Nell’immaginario collettivo di chi ama un determinato tipo di musica, il marchio Gibson rappresenta un vero e proprio mito. Icone di stile, bellezza estetica e qualità resa al massimo dagli artisti che hanno prediletto il loro inconfondibile suono, gli strumenti (soprattutto le chitarre) Gibson sono da sempre fra i più blasonati e apprezzati.

Eppure, il giornale statunitense Nashville Post ci informa di un qualcosa che si credeva inimmaginabile. La nota società, infatti, sarebbe indebitata per l’abnorme cifra di 500 milioni di dollari (375 in obbligazioni e 125 in prestiti bancari). Il debito sarebbe da saldare in tempi brevi, entro  il prossimo luglio. Impresa talmente ardua da portare alle dimissioni di Bill Lawrence, direttore finanziario della società. L’incredibile quanto precaria (per usare un eufemismo) situazione che si è venuta a creare per la celeberrima società fornirebbe soltanto tre vie d’uscita per l’amministratore delegato e proprietario Henry Juszkiewicz: vendere  le proprie azioni, trovare nuovi finanziamenti oppure dichiarare bancarotta.

Per quanto tutto questo sembri assurdo, se si guarda alla situazione musicale attuale, ci si rende conto che forse così assurdo non è. Varie indagini di mercato ci informano da anni quanto il settore degli strumenti, soprattutto rock, sia in crisi:  questo coinvolge anche la rivale Fender, che ha rinunciato a quotarsi in borsa.

Il discorso non riguarda solo la situazione finanziaria della Gibson ma, come dicevamo, cosa l’ha provocata. I generi più amati anni fa sono stati sostituiti già da tempo, un po’ per le nuove tecnologie, un po’ per mancanza di talent scout (purtroppo sostituiti dai talent show). Si investe sempre meno in nuovi talenti e soprattutto nella musica suonata realmente, senza i mezzi che oggi hanno reso tutto più comodo e veloce, ma anche più freddo e asettico, mentre si produce un disco. Non vogliamo fare un inutile discorso nostalgico, ma i cambiamenti avvenuti sono sotto gli occhi di tutti. Se siano in meglio o in peggio, ognuno avrà sicuramente la propria idea. Ma resta un dato oggettivo, i punti di riferimento sono cambiati: spiegare oggi chi è  Jimi Hendrix, per esempio, ad un ragazzino potrebbe addirittura annoiarlo.

Gibson, intanto, attraverso un comunicato stampa, ha dichiarato che sono state avviate nuove strategie commerciali e che ci sono tutte le intenzioni di «ripagare  interamente i debiti entro pochi anni», il tutto grazie alla monetizzazione della società, oltre all’esclusione dalla produzione di tutti i prodotti che non vendono abbastanza.

Un diploma di Liceo Scientifico che però mi ha portato ad una laurea in Lingue e Letterature straniere. La musica e la letteratura sono sempre state la colonna portante della mia vita in ogni loro sfumatura. Sognatrice ostinata ma realista al punto giusto.

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