Dal 10 al 18 marzo 2018 la retrospettiva sull’attrice norvegese e la mostra fotografica Liv&Ingmar alla 36^ edizione del Bergamo Film Meeting
Alle soglie degli ottanta anni (il 10 dicembre prossimo) Liv Ullmann conserva ancora il suo viso dolce e risoluto, i suoi occhi chiari e luminosi. La musa di Ingmar Bergman incontrerà il pubblico del Bergamo Film Meeting in programma dal 10 al 18 marzo 2018 per raccontare la sua straordinaria carriera di attrice di cinema, di teatro e di regista. Nata a Tokio il 10 dicembre 1938, figlia di un ingegnere aeronautico norvegese, allo scoppio della seconda guerra mondiale emigra con la famiglia prima in Canada a Toronto e poi negli Stati Uniti a New York. Dopo la morte del padre nel 1945, la ragazza insieme alla madre e alla sorella, ritorna in Norvegia, ma ben presto attratta dal teatro, dalla pittura, dalla poesia e dal cinema si trasferisce a Londra per studiare alla Webber Douglas Accademy. In patria dopo un tirocinio sul palcoscenico in un piccolo teatro di provincia si fa notare per l’interpretazione di Anna Frank che colpisce il pubblico e la critica. Nel ‘65 è presentata da Bibi Andersson a Ingmar Bergman. Il maestro le scrittura tute e due per il film Persona, le cui riprese si svolgono nell’isola di Farö. Inizia così una carriera cinematografica strepitosa grazie anche alla sua capacità di esprimere nei primi piani ogni genere di sentimento. Ingmar Bergman la vuole protagonista di dieci film tra i quali L’ ora del lupo, 1966-68, La vergogna, 1968, Passione, 1969, Scene da un matrimonio, 1973, L’ immagine allo specchio, 1976, L’ uovo del serpente, 1977 e Sinfonia d’autunno, 1978 che ricoprono un arco di tempo dal 1966 al 2003. Negli anni Cinquanta tra i due nasce anche un legame sentimentale durato cinque anni e rallegrato dalla nascita della figlia Linn, ma destinato a finire amaramente con una semplice lettera di ringraziamento del regista a Liv. Negli anni Ottanta l’attrice ormai celebre a livello (si è aggiudicata anche una nomination all’Oscar per Karl e Kristina, 1970 di Jan Troell), è diretta da altri importanti registi tra i quali Luis Buňuel, Anthony Harvey, Jan Troell e in Italia da Mario Monicelli e Mauro Bolognini. Del 1992 è il suo debutto dietro la macchina da presa con Sofie, un lungometraggio ambientato nel 1886, storia di una ragazza ebrea che accetta di sposare, per fare felici, i genitori un uomo che non ama. Seguono altre regie Kristin Lavransdatter, 1995, Conversazioni private, 1996, L’ infedele, 2000 tratto da una sceneggiatura di Bergman e Miss Julie, 2014. Dagli anni Settanta Liv è stata ambasciatrice dell’Unicef visitando villaggi distrutti dalle guerre in Cambogia, Etiopia, Sudan, Bangladesh, ex Jugoslavia. La retrospettiva dei film da lei interpretati sarà affiancata dalla mostra fotografica Liv&Ingmar allestita presso la Sala alla Porta San’ Agostino via della Fara curata dall’Ambasciata di Norvegia consistente in trentatre immagini di Liv Ullmann e Ingmar Bergman e dalla proiezione del documentario Liv&Ingmar Painfull Connected di Dheera Akalkar del 2012.