Dal 26 aprile al 9 maggio 2018 al MIC – Museo Interattivo Cineteca Milano la rassegna dedicata al grande regista messicano del fantasy-horror
Ha sempre avuto paura dei fantasmi, dei mostri, dei luoghi oscuri, ma nello stesso tempo ne è stato fortemente attratto Guillermo Del Toro nato in Messico a Guadalajara il 9 ottobre 1964. A sei anni viene portato dai suoi genitori al cinema a vedere Il mostro della laguna, il mitico film di serie B che influenzerà il suo futuro e a otto anni realizza già i suoi primi filmini horror. Trasferitosi in California in seguito al rapimento del padre liberato dopo aver pagato il riscatto, il giovane messicano appassionato dei film di Mario bava e Dario Argento, si avvicina al mondo del cinema prima come disegnatore di make-up e poi come autore di documentari. Nel ’92 esordisce nel lungometraggio con Cronos (giovedì 26 aprile ore 17,15 e 3 maggio ore 17), storia di un alchimista che si rifugia in Messico per sfuggire all’Inquisizione nel 1536, dove inventa un diabolico congegno a orologeria, seguito nel ’97 da Mimic (venerdì 27 ore 15), un altro horror incentrato sull’invasione delle fogne di New York da parte di terribili scarafaggi. Il suo primo grande successo lo ottiene con La spina del Diavolo (venerdì 27 ore 17) ambientato nella Spagna franchista, protagonista un ragazzino che viene abbandonato in un orfanotrofio sul quale grava una tetra atmosfera. Ben presto Del Toro diventa un regista di culto amatissimo dai fan del genere fantasy-horror che condividono il suo amore per la bellezza interiore dei mostri. Nel 2004 firma Hellboy (venerdì 4 maggio ore 17) basato su di un rituale magico messo in atto dai nazisti nel 1944 per far nascere una creatura demoniaca e nel 2006 con Il labirinto del fauno (martedì 1° maggio ore 17) porta ancora sullo schermo una vicenda collocata nella Spagna franchista del 1944; l’incontro magico tra una ragazza, figlia di un capitano dell’esercito franchista incaricato di eliminare le forze partigiane ribelli presenti sui monti a nord della Spagna e un fauno, che le promette di portarla in un regno fantastico. La pellicola si porta a casa ben tre premi Oscar. Nel 2013 è la volta di Pacific Rim (sabato 5 maggio ore 17), film dagli effetti visivi come sempre affascinanti basato sull’invasione dagli abissi marini di giganteschi mostri alieni chiamati Kaiju e nel 2015 convince la critica che apprezza l’originalità di Crimson Peak (giovedì 26 aprile ore 15), storia di Edith, ricca aspirante scrittrice abitante di una cupa casa vittoriana nell’Inghilterra del diciannovesimo secolo sperduta tra le campagne del nord del paese, convinta dell’esistenza dei fantasmi e attratta da due diverse persone. La sua ultima fatica cinematografica del 2017 La forma dell’acqua (domenica 29 aprile ore 10 e mercoledì 9 maggio ore 20,30), quattro premi Oscar, Leone d’Oro alla Mostra del cinema di Venezia e un Golden Globe, è ancora una fiaba amorosa tra una ragazza addetta alle pulizie di un laboratorio scientifico governativo di Baltimora e una creatura squamosa umanoide segregata in una vasca piena d’acqua durante gli anni della guerra fredda. Grazie a Guillermo Del Toro il genere fantasy è ormai ritenuto pienamente cinema d’autore.