Fossati e Gaber: la riscoperta del Signor G

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Non capita spesso che un Artista ( e la maiuscola non è casuale) dedichi prima mesi del suo lavoro e della sua professionalità e poi un’intera serata ad un altro Artista, mettendo da parte il proprio ego e la sua immensa carriera. Parliamo di Ivano Fossati, che ieri sera ha incantato il pubblico del Teatro Romano di Verona, in occasione del Festival della Bellezza (che si terrà a Verona fino al 10 giugno con molti eventi) in compagnia del giornalista Massimo Bernardini, raccontando di come ha deciso di riprodurre, restaurare e riportare al grande pubblico molti brani di un gigante come Giorgio Gaber. Il lavoro accuratissimo è tutto in un album, Le donne di ora, e Fossati ci aiuta davvero a riscoprire la bellezza, soprattutto sonora, di alcuni brani che erano davvero malconci, usurati dal tempo come spesso accade. Il cantautore spiega, in modo appassionato, il lavoro svolto e come ha deciso di intraprendere un percorso così difficile come questo, soprattutto riguardo un intoccabile come Gaber: << Da un paio d’anni tengo un corso all’Università di Genova. Una quarantina di ragazzi svegli e appassionati. Parlando di Gaber, ne riconoscevano la grandezza, che era uno davvero importante, ma quando ho chiesto quali brani conoscessero, ne vennero 3, massimo 4. Su 40 ragazzi. E così mi è scattata la voglia>>. E non si può che restare affascinati dalla modernità che riscopriamo anche in brani vecchissimi come Ciao ti dirò o Non arrossire: << Il testo è figlio del periodo>> racconta Fossati << ma gli arrangiamenti sono straordinari e la parte musicale è geniale e moderna>>.

Giorgio Gaber

Fossati racconta anche di come fosse vicino a Gaber sulla visione delle canzoni: <<Le canzoni funzionano quando le scrivi per gli altri. Mentre avviene non si capisce mai se quella musica avrà futuro. Quando ho scritto “C’è tempo”, i miei musicisti dissero ” Potremmo anche non metterla” e io stavo per dar loro retta. Per questo lo capisci dopo. La musica, soprattutto quella pop, è sempre una grande scommessa>>.

Fossati ha grande stima, passione e rispetto per Gaber, e lo dimostra la delicatezza con cui ha rimaneggiato e riportato alla vita brani magari dimenticati di un Artista che, proprio come Ivano, è sempre stato avanti a tutti. << Un Artista che si definisca tale, deve arrivarci sempre un po’ prima>>, spiega Fossati. E su questo, Gaber è magistrale. Per l’intera serata, c’ è un continuo gioco fra i brani di Gaber e quelli di Fossati, e si vede quanto i 2 artisti siano uniti nella visione delle cose, di come tanti argomenti siano stati affrontati da entrambi anni e anni prima e come quei brani sembrino scritti oggi. Esempio lampante è Cara democrazia o Mio fratello che guardi il mondo, entrambe tratte da un dvd che racconta l’ultimo (purtroppo) tour di Fossati.

La cosa più difficile dei mesi di lavoro su questo immenso materiale è stata lavorare sulla voce di Gaber: <<Lavorare intorno alla voce di Gaber è stata una responsabilità>> racconta Fossati <<Toccare la voce di un Artista che non c’è più così amato è difficile. Abbiamo cercato di valorizzarla grazie alle tecnologie per portarla in avanti>>.

Il racconto che Fossati fa del suo lavoro diventa l’occasione per ripercorrere la carriera e la genialità di Gaber, che aveva ben chiaro dall’inizio cosa voleva fare, e che rinuncia per 20 anni al grande pubblico, preferendo suonare ogni sera nei piccoli teatri. <<Preferisco lavorare a teatro tutte le sere>> raccontava Gaber a Fossati << Quasi tutte le sere i miei concerti finiscono con un trionfo. E tutte le sere esco, faccio i miei 100 metri fino al primo ristorante e mi viene detto ” Ma Signor Gaber, lei canta ancora?” >>.

Gaber tornò  poi al grande pubblico con gli ultimi due album, che andarono direttamente primi in classifica. Prodotti da Beppe Quirici, amico e produttore di Fossati, lo stesso Ivano ci racconta come invece avrebbe dovuto produrli proprio lui, su richiesta di Gaber. Ma i tempi erano stretti e non fu possibile, con grande rammarico di Ivano. Uno dei brani scartati da questi lavori dà il titolo proprio a questo restauro creato da Fossati, Le donne di ora, unico inedito, riscoperto dalla Fondazione Gaber. Fossati ha dovuto risuonare praticamente tutto, poichè il brano era troppo scarno, appena abbozzato, praticamente senza arrangiamento. Il risultato è una canzone modernissima (anche questa volta) pervasa dalla solita, adorabile ironia di Gaber. Il brano è stato inoltre corredato per l’occasione da un video creato dalla Fondazione Gaber in cui scorrono le foto che ritraggono Gaber con le donne della sua vita, la moglie Ombretta e sua figlia Dalia ( presente in prima fila).

Al termine della serata, è davvero difficile non sorridere anche con un po’ di amarezza e nostalgia, pensando a  quanto Artisti del genere continueranno a mancare.

 

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