Partito martedì 12 con due appuntamenti il 19 e 26 giugno 2018 ore 18,30 alla biblioteca di Morando via Tofane, 49 Milano presso il nuovo spazio multimediale L’angolo di Paolo Limiti, un omaggio al filone cinematografico dedicato alle sinfonie urbane degli anni Trenta, incentrato su di una giornata in una metropoli, uno sguardo sulla caotica vita moderna di una grande città.
Nel 1927 Walter Ruttmann firma il documentario Berlino – Sinfonia di una grande città (il 12 giugno), un ritratto in esterni e con luci naturali di un giorno feriale della capitale tedesca dall’alba al tramonto fotografata secondo le tecniche della corrente artistica della Neue Sachlichkeit, la Nuova Oggettività, destinata a scomparire con la fine della Repubblica di Weimer e con l’avvento del nazismo. Un’opera, che pone l’accento sulla dimensione tecnica e caotica della realtà tedesca, sulla modernizzazione e sulla folla come simbolo della metropoli urbana. Il regista, pur ispirandosi alle teorie del cine-occhio di Vertov, nel montaggio inserisce momenti di quotidianità sottolineati dalle belle musiche di Edmund Meisel. Nel 1929 il cineasta sovietico Dziga Vertov realizza L’ uomo con la macchina da presa (il 19), un’opera simile a quella di Ruttmann nella quale punta il suo cine-occhio sulla vita quotidiana di Mosca ancora dall’alba al tramonto, caratterizzata però da complesse ricerche formali e geniali effetti speciali di grande suggestione. Vertov poco tempo dopo, con l’avvento del realismo socialista, insieme a molti altri artisti dell’avanguardia russa sarà emarginato dal regime. Cinque anni prima anche René Clair concentra il suo sguardo cinematografico sul mondo metropolitano girando Paris qui dort (il 26) incentrato su di un giovane guardiano della tour Eiffel, che dopo aver trascorso la notte sulla terza piattaforma, scopre la sua città immersa stranamente nel silenzio. Taxi fermi, camerieri e clienti dei caffè immobili ad eccezione del furto di una collana di perle sottratta dal collo di una signora e del tentativo di sfilare i portafogli dalle tasche di alcuni uomini, sono il frutto di un misterioso apparecchio inventato da uno scienziato capace di immobilizzare chiunque abbia i piedi per terra. Solo il guardiano e cinque altre persone riescono a trovare il modo di rimettere in movimento Parigi. E ancora nel 1930, Jean Vigo influenzato dai documentari sulle città all’epoca molto di moda, in collaborazione con il fotografo Boris Kaufman firma À propos de Nice (sempre il 26), una pietra miliare del cinema documentario e un’opera polemica verso la decadenza della società borghese, che mette alla berlina i luoghi comuni della mitica Costa Azzurra.