12 soldiers

Dopo l’11 settembre in 12, in Afghanistan, contro i talebani, a cavallo, con le bombe intelligenti

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12 soldiers
di Nicolai Fuglsig
con Chris Hemsworth, Michael Shannon (II), Michael Peña, Navid Negahban, Trevante Rhodes.
Voto antico

Il giorno dopo l’11 settembre, smanioso di fare la sua parte, il preparatissimo capitano Chris Hemsworth (però mai andato in guerra) convince con sua determinazione i superiori a mandarlo in Afghanistan con una squadra tostissima ad aiutare una milizia uzbeka a combattere i talebani di Al Qaeda. Cioè fare guerriglia a cavallo (senza mai essere andati a cavallo) al fianco di un signore della guerra locale per pilotare da terra le bombe intelligenti dell’aviazione. E proprio là dove tutti gli eserciti della storia hanno fallito perché il territorio è ingovernabile. Ai limiti dell’azione suicida. La storia è vera, ci dicono, sempre tenuta segreta,  e appare un incrocio tra un western, un manuale di arruolamento, un racconto di Kipling nel Grande Gioco, un film di serie B sulle forze speciali e una variante della carica dei 600: lasciando stare i cambi di fronte e i giochi di potere del Pentagono, la sequenza degli scontri è un crescendo verso una carica finale di sapore antico, cavalleria contro lanciamissili, che però ricorda in qualche modo i film di supereroi. Di difficile collocazione.

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