La sera del 4 agosto 2018 in Piazza Grande il regista incontrerà il pubblico in occasione della prima mondiale della serie televisiva Coincoin et les z’inhumains
Nato nel 1958 a Bailleul, nelle Fiandre, Bruno Dumont è uno dei registi più originali del panorama internazionale. Autore di film controversi, in oltre vent’anni di carriera ha raccontato con il suo particolare sguardo austero, aspro e rigoroso il mistero racchiuso nella realtà della vita quotidiana, esplorando con minuziosità la questione dell’esistenza del male e della sua banalità. Dumont debutta dietro la macchina da presa all’età di trentotto anni con il suo primo lungometraggio La vie de Jésus (1997), girato a Bailleul, sua città natale. Candidato al César come miglior opera prima ottiene una menzione speciale alla Caméra d’or. Il suo secondo lungometraggio è L’Humanité (1999), Grand Prix a Cannes. Nel 2003 Dumont lascia per la prima volta il Nord della Francia per la California dove ambienta la sua terza opera Twentynine Palms (2003). In seguito torna in Francia per girare Flandres (2006), con cui si aggiudica a Cannes il secondo Grand Prix. Poi torna ancora al tema del mistero con Hadewijch (2009) e Hors Satan (2011), mentre nel 2012 firma Camille Claudel 1915, pellicola, che ripercorre la vita dell’omonima scultrice francese, interpretata da Juliette Binoche e presentata alla Berlinale nel 2013. Dumont è però alla ricerca di nuove sfide: gira per la televisione la serie P’tit Quinquin (2014) trasmessa sul canale Arte; si dedica alla commedia comica con Ma Loute (2016), in concorso al Festival di Cannes 2016 e infine firma Jeannette, l’enfance de Jeanne d’Arc (2017), dove i versi di Charles Péguy diventano la base per un musical rock sugli anni giovanili di Giovanna d’Arco. Durante la 71esima edizione del Locarno Festival il cineasta presenterà la sua nuova serie Coincoin et les z’inhumains, che uscirà in seguito nelle sale in Svizzera e sarà diffusa su Arte a settembre.