Locarno 71. Equalizer 2

Torna il superante che raddrizza i torti della povera gente. E salva il mondo da Male, facendo molto male...

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Equalizer 2 di Antoine Fuqua (Piazza Grande) è il secondo capitolo cinematografico tagliato su misura per Denzel Washington ex agente segreto, iperpreparato e letale, dato per morto, che legge tantissimo (anche Proust, Alla ricerca del tempo perduto), che per vivere in apparenza fa il tassista, ascolti i dolori del mondo e dei passeggeri, ogni tanto ripara sui due piedi torti disgustosi con metodi severissimi che probabilmente piacciono tantissimo (la giustizia fai da te a livelli di alta professionalità e con giustificazione morale…) e meno spesso viene richiamato in azione per salvare pezzi del mondo dal Male. Il Male, com’è tipico del cinema d’azione degli ultimi anni, viene dal crollo dei valori dei rappresentanti del Bene, e presuppone un’indagine in cui lo spettatore si sente dire che tutte le ragioni non stanno dalla stessa parte (siamo comprensivi, via…), ma che il medico pietoso fa la piaga puzzolente, quindi, assolto, si gode le doti di intelligenza dell’eroe e una sfuriata finale in cui l’eroe usa tutte le armi che può per ristabilire, anche se il suo cuore sanguina, l’ordine del mondo seminando morti e insegnando saggezza. Fuqua ha una vena mistica nell’uso della violenza che invoca anche la forza degli elementi: la tempesta/giustizia finale è uno spettacolo. Un po’ pericoloso, perché in anime semplici potrebbe rafforzare il culto degli uomini forti…

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