Ben Slavin “The Pines” storie di musica bella.

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Ben Slavin è americano, precisamente del Garden State del New Jersey ma è venuto in Italia, dapprima a Milano e poi a Napoli.

Ora racconta in questo suo bel disco la sua avventura umana nel nostro paese e lo fa con un occhio straordinariamente capace di raccogliere il bello dell’Italian Way Of Life, la poesia della strada ma anche qualche punto critico.

Lo fa con le armi di un troubadour, una chitarra acustica, una voce sicura che tradisce un percorso scolastico importante, Ben è un baritono di derivazione classica e si sente nella sicurezza colla quale usa la voce.

Il disco è ben prodotto da Andrea Faccioli, che suona anche tutti gli strumenti a parte la chitarra acustica di Ben e presentato, con una bella copertina che parla di pini e infanzia nella natura, con un pensiero per il rispetto e la conservazione del New Jersey Pine Barreus 

Il disco si muove sicuro su coordinate legate al cantautorato moderno che fa riferimento alla grande scuola americana, quella dei Tim Buckley e altri fenomeni della magia acustica, quella apparentemente semplice ma profondamente stilizzata.

Complimenti a Ben per la sua avventura musicale.

Ben Slavin, nato nello stato del New Jersey, inizia la sua carriera principalmente come cantante lirico e precisamente baritono. Si è laureato in canto presso l’Arizona State University prima di trasferirsi a Milano per continuare i suoi studi. A Milano ha conosciuto Odette Di Maio, ex cantante del gruppo Soon, e formarono il duo-nufolk “The March”. Dopo l’incisione di un EP e tanti live in Italia e negli Stati Uniti (venue di culto come lo storico CBGB a New York e il The Sidewalk Cafè ma anche anche al prestigioso Arezzo Wave Festival). Negli States Ben ha partecipato a vari programma radiofonici come “The Joey Reynolds Show” (con 8 milioni di ascoltatori) e per il famoso critico musicale Larry Flick (Billboard, Rolling Stone) presso Sirius Radio. Attualmente Ben Slavin vive fra Napoli e l’Umbria e ha scritto e registrato il suo album d’esordio dal titolo “Palepolis”.# “Palepolis” è un lavoro che parla principalmente dalla sua esperienza di vita e sociale fatta in circa dieci anni a Napoli, utilizzando i mezzi musicali a lui più familiari: la musica Folk e Cantautorale Americana.# La maggior parte delle canzoni parlano di luoghi, miti o sentimenti personali che ha colto in questi anni vivendo in una città tormentata e affascinante. Gli argomenti spaziano dalla politica (Palepolis) e al racconto di personaggi che ha incontrato per le strade di Napoli (Eruptions,Floods and Signora Concetta). Ci sono miti metropolitani (Lucia Lies in Purgatory) o semplicemente dei riferimenti partenopei legati alle sue esperienze personali (Tie and Bound, As We Grow Older). Ben Slavin racconta la Sua Napoli da “outsider”, in inglese, senza disdegnare le influenze napoletane che questa città è capace di ‘infliggere’ all’anima. Palepolis è un disco che racconta tutto il “buono” e “male” di questa città, senza sdolcinature o romanticismi forzati. Ben ha un legame molto profondo con Napoli e questo è un suo omaggio, il punto di vista di un’artista straniero che ha deciso di vivere e suonare qui.

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