Le ereditiere
di Marcelo Martinessi
con Patricia Abente, Margarita Irun, Ana Ivanova Villagra, Ana Brun.
Voto: molto interessante
Due signore paraguayane, amanti, sul viale del tramonto, abitano una vecchia casa che un tempo era stata piena di mobilio indicativo di una vita agiata. Oggi i mobili svaniscono in progressione per pagare i debiti, la casa si svuota e diviene più buia, una sequenza di specchi scuri, la malinconica Chela fatica ad alzarsi dal letto per affrontare le giornate, la più reattiva Chiquita deve scontare una pena in un carcere aperto femminile, tra criminali e prostitute, perché la sua banca ha trasformato una causa per insolvenza in accusa di frode. Per andare a trovare Chiquita, Chela riprende a guidare senza patente una vecchia Mercedes, e piano piano diventa una specie di autista richiesto e beneficato, con noncuranza, da un gruppo di anziane signore che si fanno portare per le strade di Asuncion a interminabili pomeriggi a giocare a carte. L’andamento del film, della guida di Chela, dei rapporti già stanchi con Ciquita e dell’ingresso nella sua vita della strana, inquietante figura di Angy dalla vita sessuale complessa, assume un moto ondivago che lentamente porta al cambiamento della storia, della vita di Chela, dello stato d’animo dello spettatore che intuisce che sforse si sta parlando del franare di un mondo, di una nazione, di una politica, di una vita e anche di un curioso modo di fare cinema, davvero diverso, che ha portato il Paraguay da zero alla vittoria dell’Orso d’argento a Berlino…
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