Emma: «Oggi sono felice perché sono libera e mi voglio bene»

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Emma
@Toni Thorimbert

Il 16 novembre Emma pubblica Essere qui – BooM Edition che conterrà tutti i brani dell’album Essere qui, più 3 inediti: Incredibile voglia di niente, Nucleare e Inutile canzone, oltre al singolo di lancio, Mondiale, che stiamo già ascoltando in radio. Il progetto sarà disponibile in due differenti versioni: standard e in uno speciale formato magazine, interamente ideato e scritto dall’artista, composto da 8 racconti senza filtri, immagini live e inediti scatti di Toni Thorimbert che ne catturano la vera essenza.

Emma, questo lavoro ti ha permesso di raccontarti senza filtri. Ti chiedo quindi come nasce l’idea del magazine e  quanto è importante per un artista essere onesti nel raccontarsi.

 L’idea iniziale del magazine era che sarebbe dovuto uscire con la prima stampa di Essere qui, come una raccolta di foto e altro materiale non curato da me. Ma questo non mi piaceva, non volevo farlo in maniera così superficiale. Avendo avuto l’opportunità con la mia casa discografica di poter utilizzare un formato cartaceo così importante, volevo farlo bene.
In seguito ho iniziato quindi a lavorare alla “boom edition”, che ho scritto interamente io, e ho scoperto questo piacere, questa voglia di farlo. Più che una necessità del momento è stato proprio un “volere”, mostrandomi per quello che sono in una forma diversa, quindi non solo attraverso la musica.
Questa cosa mi è piaciuta talmente tanto che ho deciso di continuare, ci saranno quindi altri numeri, non legati necessariamente all’uscita di un disco, dove poter continuare a scrivere quello che penso.
A quanto pare nero su bianco fa più effetto. Magari potrà anche diventare una piattaforma di lancio per giovani talenti, ragazzi che amano recensire album, concerti, fare fotografie…
Per il prossimo tour potrei aprire una mail dedicata a questo, e poi selezionare il materiale migliore: i prossimi pezzi, le prossime foto, potrebbero essere anche loro. Vorrei che fosse una piattaforma dedicata a tutti, non solo a me: parto parlando di me, ma in realtà in queste storie ci si può ritrovare chiunque. Mi piacerebbe poi anche far interagire altri artisti.

Il singolo di lancio di Essere qui- BooM Edition è Mondiale. Ne cito un piccolo passaggio C’è una parola potentissima / che ci fa tremare / esplosa tra le mani / la chiamano Amore. L’amore è al centro di tutto il tuo lavoro. La domanda quindi è di riflesso: che posto occupa l’amore nella tua vita?

Quello che vedi qui su questo tavolino (dove c’è il cd e il magazine, n.d.r.)… in questo momento l’amore della mia vita è questo progetto, questo disco, che è partito con L’isola, fino ad arrivare oggi a Mondiale. Un percorso lungo, profondo, fatto di alti e bassi, come tutte le “relazioni” vere, dove ci si dice la cose in faccia. L’amore per il mio lavoro mi dà la forza di rialzarmi, di andare avanti e tirare fuori cose che spero siano buone.

Il legame con la musica lo sottolinei in maniera molto forte sia nei racconti che in uno degli inediti, Incredibile voglia di niente (che ti vede anche coautrice), dove dici – Perché quando manca tutto la musica mi viene a salvare . In che modo la musica ti salva?

La musica mi salva sì, e alla fine di tutti i meccanismi del nostro lavoro, l’unica cosa pura e vera sono proprio le note, le parole, tutto il resto… piani marketing, promozioni, lasciano poco spazio alla vera identità dell’artista. La musica è l’unica cosa che bisogna difendere e proteggere a tutti i costi, con le unghie e con i denti. È l’unica cosa di cui mi fido ciecamente, che non mi ha mai tradito, anzi mi ha sempre spronato a fare qualcosa di più.

Nel magazine parti dal tuo trasferimento a Roma, subito dopo aver vinto Amici, e dal tuo sentirti anche un po’ spaesata in una città così nuova e grande come la Capitale. Racconti anche di come inizialmente questo spaesamento ti limitasse, anche nelle cose più semplici. Poi un giorno hai deciso che non dovevi più farti limitare e condizionare dagli altri. Questo principio riesci a trasportarlo anche nelle critiche sul tuo lavoro? Credi di essere riuscita a costruire uno scudo più forte in questi anni, per proteggerti dal giudizio degli altri?

La storia del trasferimento non è altro che una metafora per parlare proprio di questo. Credo che Essere qui  sia la dimostrazione di quello che ho scritto, c’è coerenza in tutto quello che faccio. Se le critiche o le mode mi avessero intaccato o fatto vacillare, probabilmente non sarebbe uscito questo disco. Sono rimasta me stessa, nonostante tutto, sono cresciuta, maturata, migliorata. Ho l’opportunità di lavorare con professionisti ancora più forti e non mi sono fatta mai influenzare da chi mi diceva “come dovevo essere”.

In Essere qui dici ancora: Io non voglio essere la “migliore”, voglio essere felice.  Cos’è per Emma oggi la felicità.

La felicità è riuscire a fare quello che voglio fare con la massima libertà. È una cosa che ho ottenuto con gli anni, lottando. Grazie anche alla mia casa discografica, che mi stima e capisce le mie esigenze, i miei bisogni. Oggi fare questo mestiere e farlo in maniera così libera, quasi “indipendente”, è una vittoria. Essere libera e non seguire per forza le leggi del mercato, questa è la mia felicità.

Tu hai un carattere molto forte, e lo sottolinei anche nel magazine. Forza che nasce dalle tue “cicatrici”, non solo quella visibile, ma quelle che porti dentro di te, che ti hanno permesso di guardare alla vita in maniera diversa.

Nasce soprattutto dalla consapevolezza delle mie insicurezze e fragilità. Se non conoscessi le mie fragilità fino in fondo non potrei essere una persona “forte”. Sono forte nella misura in cui conosco le mie fragilità e so come affrontarle. Per me questa è la forza, non sono forte a prescindere. Sono diventata “forte” dopo un lavoro continuo che faccio su me stessa.  Accettare i propri limiti e fragilità è già un atto di forza, secondo me.

Anche questo lavoro, come il disco precedente, lo hai comunicato personalmente sui social, e sei tu a gestirli. Questo perché vuoi mantenere un contatto diretto con il tuo pubblico?

 Per mantenere un contatto diretto con il mio pubblico, sì. Oggi anche i social sono un aspetto importante per conoscere un artista, e affidandoti ad uno staff è normale che perdi qualcosa “di tuo”. Quindi anche lì voglio avere la libertà di postare quello che voglio e quando voglio e mi piace dedicare un paio di ore al giorno a leggere i messaggi che mi inviano in privato, mi fa entrare in contatto con storie incredibili, che magari non conosce nessuno, e io ho l’opportunità di conoscere. Probabilmente se avessi delegato ad altri “i social” tutte queste storie non le leggerei, verrebbero filtrate.

Che rapporto pensi di aver instaurato in questi quasi dieci anni di carriera con i tuoi fan? Credi che abbiano capito chi è Emma?

Non so se hanno capito “chi sono”, so solo che da parte mia nei loro confronti c’è sempre stata una profonda verità e sincerità. Non sono una che si fa vedere con il sorriso sulle labbra a tutti costi, un sorriso magari di circostanza. Non sono “paracula” insomma. Purtroppo questo mi rendo conto sia un limite, la paraculaggine paga molto di più. Ma io non riesco ad essere diversa. E se a volte i fan sono indiscreti, invadenti, io lo faccio notare. Ma non lo faccio per me, lo faccio per loro, perché comunque ci vuole sempre un po’ di rispetto. Il fatto che io sia molto “amicona” e mi faccia vedere per quello che sono, non dà il diritto a nessuno di entrare a gamba tesa nella mia vita. Quando scrivono poi commenti sgradevoli nei confronti di altri artisti, io li blocco proprio. Una persona che fa questo non può essere mio fan. Io non ho mai spinto la mia fandom a parlar male degli altri e mai li ho assecondati quando è successo, cosa che mi poteva anche far comodo, alla fine. Ma io sono una persona leale, quando i miei fan sono maleducati nei confronti di altri artisti li blocco, perché non voglio essere rappresentata da persone così. Poi sono anche una che sui social posta più canzoni di altri che mie, vado a vedere i concerti e posto foto di altri artisti, questo è il mio modo per cercare anche di infondere ai fan il rispetto per il lavoro degli altri. Quindi chi non arriva a capire questo non ha capito “Emma”.

Emma
Toni Thorimbert

A proposito di altri concerti, abbiamo tutti vissuto con te la grande emozione di ascoltarti durante la prima tappa italiana del tour degli U2, dove hai prestato la tua voce al brano Women of the world take overChe emozione pazzesca è stata, essere parte di un momento così importante?

 Un’emozione grandissima. Quando mi hanno detto che c’era questa possibilità, dove erano stati proposti anche altri artisti, abbiamo aspettato con “speranza” la scelta. Il manager di Bono ci ha detto poi che aveva ascoltato miei pezzi e gli era piaciuta la voce, che ha ritenuto perfetta per questo progetto. Poi anche lui è evidentemente una persona come me, che non delega ad altri il lavoro, ed è andato quindi anche a “studiarsi” il mio profilo instagram, dove ha constatato che effettivamente abbraccio cause di diverso tipo, cercando di fare piccole “lotte” contro il razzismo, l’omofobia, la violenza sulle donne. Quindi quando ha appurato che nel “mio piccolo” porto avanti tutto questo, non ha più avuto dubbi e mi ha scelto. Non era poi assolutamente scontato che mi ringraziasse sul palco, invece l’ha fatto per quattro sere di seguito, quindi… una bella soddisfazione.

La verità paga alla fine, vedi.

Vedi? (ride). Quando me te l’aspetti.

Riparte anche il tuo tour, il 15 febbraio, da casa, dalla Puglia (Bari).  Com’è suonare a “a casa tua”? 

Ormai sono dieci anni che tutta Italia è diventata “casa mia”. In tutta Italia ci sono persone che mi aspettano, e quindi sicuramente è una grande emozione partire dalla Puglia, ma è una grande emozione toccare tutte quelle regioni che non ho toccato nel tour precedente, se non in minima parte. Il momento live è sicuramente il momento che più aspetto dell’intero progetto perché è il momento dove sei solo tu con la band e il tuo pubblico. Quindi è il momento più importante.

Ci dai qualche anticipazione sul tour, cosa ci aspetta?

Sto già lavorando a nuove idee scenografiche. Il palco più o meno resterà quello, perché questa è una “reprise”. Stiamo mettendo mano alla scaletta, e ci saranno ovviamente i quattro nuovi inediti. Sto raccogliendo anche un po’ di opinioni sui social, cercando di accontentare i miei fan. Sarà uno spettacolo quindi sicuramente più lungo, per accontentare loro (sorride).

Il tour parte il 15 febbraio. E dal 5 al 9 febbraio cosa fai? Una “scappatella” a Sanremo ci starebbe…

Se mi dovessero invitare come ospite sarebbe un onore andarci. Sarebbe anche un gran modo per poter parlare di un progetto così bello. Mi piacerebbe eccome esserci. Non faccio come quelli che dicono “no Sanremo non mi interessa”. Sanremo è il palco più importante, sempre.

Emma incontrerà i fan durante alcuni appuntamenti instore: venerdì 16 novembre a Marcianise– CE (Centro Commerciale Campania, S.S. Sannitica, 87 – ore 17.00), sabato 17 novembre a Bari (La Feltrinelli Centro Commerciale Mongolfiera S. Caterina, Strada Santa Caterina – ore 15.00), domenica 18 novembre a Roma (Discoteca Laziale, Via Giovanni Giolitti, 263 – ore 17.30), il 19 novembre a Firenze (Galleria del Disco/Cafè Letterario, Piazza della Stazione – ore 17.30), il 20 novembre a Brescia (Centro Commerciale Elnos, Via Luigi Einaudi di Roncadelle – ore 17.30), il 21 novembre a Torino (La Feltrinelli, Stazione Porta Nuova Via Nizza 2 – ore 18.00) e il 22 novembre a Milano (Mondadori di Piazza Duomo – ore 17.00).

ESSERE QUI Tour

  • 15 FEBBRAIO – Pala Florio di BARI
  • 16 FEBBRAIO – Pala Calafiore di REGGIO CALABRIA
  • 18 FEBBRAIO – Pala Sele di EBOLI
  • 20 FEBBRAIO – Modigliani Forum di LIVORNO
  • 22 FEBBRAIO – Pala Prometeo di ANCONA
  • 23 FEBBRAIO – Unipol Arena di BOLOGNA
  • 26 FEBBRAIO – Mediolanum Forum di Assago – MILANO
  • 27 FEBBRAIO – Pala George di Montichiari – BRESCIA
  • 1 MARZO – Pala Lottomatica di ROMA

Chiudiamo con un videosaluto di Emma…

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