Organizzata dall’associazione A.I.A.C.E di Milano la manifestazione diretta da Romano Fattorossi e Sandra Lischi si struttura nelle tre tradizionali anime: la sperimentazione, i documentari, le videoinstallazioni
Il ricchissimo programma all’insegna di opere inedite si apre alle ore 15 con Bambini migranti, cinque storie, videoinstallazione per tre schermi di MuMi (Museo Migrante) e Studio Azzurro. Il progetto è dedicato al racconto del viaggio di cinque bambini, Akhmed, Aziz, Asrom, Jon e Saher. Le immagini delle loro storie percorrono lo spazio scandito dagli schermi con i loro volti, le loro voci e gli scenari che hanno visto i loro occhi e quelli che immaginiamo abbiano incontrato. I protagonisti si passano il testimone nel raccontare un interminabile viaggio, da cui emergono elementi simbolici che segnano la costante presenza di limiti e confini: una corda, una catena, un filo spinato, una linea di fuoco. Dalle 20.00 inizia la programmazione di video sperimentali, tutti in anteprima italiana. Tra i titoli in programma Medea di Leonardo Carrano e Alain Parroni; The Hymns of Muscovy di Dimitri Venkov, un viaggio in un mondo capovolto e gemello della città di Mosca; Impressure di Guli Silberstein, lavoro in cui l’autore si interroga sulla misteriosa connessione tra l’uomo e la natura e l’uso della tecnologia nella percezione del mondo naturale; Unnatural Instinct, videoclip di Piero Fragola e Matteo Giampaglia che mira a integrare la musica con un immaginario visivo; Sem Título di Luciano Scherer e María Flores, una serie di immagini di migranti annegati durante la traversata che ci mostra ciò che la cultura occidentale tende a edulcorare. Per finire, alle 21.00, l’anteprima italiana di Femmes du chaos vénézuélien, documentario diretto dalla regista Margarita Cadenas presente alla proiezione per parlare della sua opera ed incontrare il pubblico. In Femmes du chaos vénézuélien cinque donne venezuelane, di origini e generazioni diverse, disegnano un ritratto del loro paese collassato, che si trova ad affrontare probabilmente la peggiore crisi sociale, economica, di potere e politica dei suoi 200 anni di storia. Le loro vite e testimonianze parlano dell’urgenza in cui è immersa la popolazione. Ognuna di loro esprime le proprie difficoltà di fronte a una grave carenza di cibo e medicinali, all’ingiustizia dilagante e alla criminalità diffusa.