A poco meno di un mese dalla sua scomparsa un omaggio ad uno dei registi più amati dal pubblico e dalla critica di tutto il mondo
“All’ inizio degli anni Sessanta passavo quasi tutte le sere a cena con Alberto Moravia, Pier Paolo Pasolini, Elsa Morante e altri intellettuali. Discutevamo di tutto, di letteratura, di poesia, di cinema e di politica; e quei tre anni stupendi sono stati la mia università”. Così raccontava Bernardo Bertolucci le origini della sua formazione culturale e artistica vissuta a Roma in una stagione fertile e ricca. Nato a Parma nel 1941 Bernardo, figlio del poeta Attilio, è un ragazzo fortunato. Pasolini, amico di suo padre, abita nel loro stesso palazzo della capitale e così tra i due nasce un’amicizia profonda. Appassionato di cinema a Parigi frequenta la Cinémathéque Française proprio degli anni della Nouvelle Vague in pieno fermento, ma poi tornato a Roma nel 1961 gira il suo primo film La commare secca, storia dell’assassinio di una prostituta, con un linguaggio visivo audace e anticonformista. Dopo Prima della rivoluzione del 1964, un originale ritratto autobiografico della sua vita vissuta a Parma negli ambienti della buona borghesia progressista tra valori morali e contraddizioni materiali, nel 1968 firma il suo terzo lungometraggio Partner ispirato liberamente al Sosia di Dostojevsky. Nel 1972 arriva nelle sale Il conformista (lunedì 17 dicembre ore 21,15 e domenica 6 gennaio 2019 ore 19) dal romanzo omonimo di Alberto Moravia incentrato sul tema del tradimento, quello di Marcello che si mette a disposizione della polizia segreta del regime fascista per fare uccidere un vecchio professore esule in Francia ed esponente di spicco dell’opposizione. Prima della proiezione del film in versione restaurata vi sarà un’introduzione di Luigi Boledi. Nel 1972 a poco più di trent’ anni Bernardo entra nella storia del cinema con Ultimo tango a Parigi (martedì 1 gennaio ore 17), apologo sull’ amore e la morte che gli assicura la fama internazionale, ma gli procura anche un sacco di guai con la censura. Grazie al successo planetario del film Bertolucci può affrontare la sfida di realizzare un vero kolossal storico. Tra il 1974 e il 1975 vengono completate le riprese di Novecento Atto I (venerdì 28 dicembre ore 21 e domenica 30 dicembre ore 14,30) e Novecento Atto II (mercoledì 2 gennaio ore 21 e domenica 6 gennaio ore 14,15), saga storica ambientata nella Bassa Padana dagli inizi del secolo scorso fino al 25 aprile 1945; protagonisti un padrone e un contadino legati da amore e odio, simbolo di due destini che rappresentano l’Italia della prima metà del secolo. Poi arriveranno ancora altri grandi successi L’ Ultimo imperatore (venerdì 21 dicembre ore 21 e giovedì 3 gennaio ore 16) del 1987, trionfo e decadenza di Pu Ji, l’ultimo imperatore della Cina, salito al trono nel 1908 all’età di tre anni per essere in seguito travolto dagli sconvolgimenti politici che insanguinarono il paese nel corso del secolo fino all’ avvento della Repubblica Popolare Cinese; Il tè nel deserto (domenica 23 dicembre ore 21 e sabato 5 gennaio ore 21,15), 1990, ambientato nella seconda metà degli anni ’40, protagonisti Kit e Port, coppia di americani ricchi, belli e disillusi che intraprende un lungo viaggio in Africa per ritrovare il perduto entusiasmo; Io ballo da sola (lunedì 17 ore 16,30 e venerdì 21 ore 21,15), 1996, la breve vacanza in Italia della giovane americana Lucy e la sua rapida educazione sentimentale. Del 2o12 è il suo ultimo film Io e te (martedì 18 dicembre ore 21,15 e mercoledì 2 gennaio ore 17,30) dal romanzo di Nicola Ammaniti, storia di Lorenzo un adolescente solitario e problematico, che vive un rapporto conflittuale con la famiglia e con il mondo che lo circonda.