Indie Cindy
dei Pixies (4 AD)
Voto: 5
Rammento i Pixies ai tempi della loro esplosione, avvenuta a cavallo degli anni ‘80 e ’90. Li trovavo abrasivi e litigiosi come ogni buona rock band che si rispetti, questi riconosciuti padri (e madre) carnali del grunge e di buona parte dell’Alt-rock anni ’90. Mi spiacque anche, allorché dopo i fasti di album come Surfer Rosa e Doolittle, le eterne liti fra Kim Deal e Black Francis culminarono nel deludente Trompe Le Monde con successivo scioglimento ed il sottoscritto si dedicò ad altro e archiviò la band nei meandri della propria memoria. E oggi, dopo un ventennio abbondante e con una certa sorpresa, è di tre EP già usciti tra il 2013 e il 2014 (dai titoli invero poco ammalianti come 1, 2 e 3) e assemblati sotto forma di album unico, che mi trovo a parlare. E posso dire che c’è del buono, in questo collaudato melange di noise, garage-rock e power-pop caricato a chitarre distorte, strofe melodiche, ritornelli sparatissimi e coretti beat anni ’60.
