Still Alice. Esserci senza saperlo

Still Alice suona come “Still Alive”, ancora vivo. Ma qui il connotato d'angoscia è che nonostante tutto, Alice Howland, è “Still Alice”, è ancora Alice.

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Still Alice di Richard Glatzer e Wash Westmoreland
con Julianne Moore, Kristen Stewart, Alec Baldwin .
Voto 7

Still Alice suona come “Still Alive”, ancora vivo. Ma qui il connotato d’angoscia è che nonostante tutto, Alice Howland, è “Still Alice”, è ancora Alice. Nonostante tutto perché Alice è una professoressa di linguistica della Columbia University, cinquantenne, rispettata, intelligente, di gradevole aspetto, vivace, madre di tre figli con un marito che sta per fare il grande salto di carriera. Un giorno comincia a dimenticare qualche parola, e di esitazione in esitazione, di inquietudine in inquietudine fino ai primi smarrimenti di cui non ha memoria, scivola nell’Alzheimer. Lo affronta con stile, con forza, con trepidazione, ma c’è poco da fare: l’Alzheimer non ti affronta, ti avvolge e ti disperde, ti rende estranea. Alice perderà memoria, coscienza, comunicazione. E l’orrore è che in quella che una volta era Alice c’è ancora Alice, ma è come se fosse smarrita nella sua carne anche agli occhi degli altri. Il film è un tradizionalissimo film indipendente, scarno, non un teatrino del dolore di certa brutta tv, con un andamento però indeciso: quindi, come ha scritto qualcuno, non un film travolgente, ma rispettabile. Julianne Moore è brava, ha vinto il Golden Globe ed è candidata all’Oscar, la sorpresa però è che l’ex vampira teen Krysten Stewart, ci dà la seconda bella interpretazione rabbiosa dopo Sils Maria

 

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